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Ex killer dei Casalesi indagato per la truffa sul decreto Rilancio

AVERSA/CASAL DI PRINCIPE. “L’attività illecita oggetto di accertamento che realizza un comportamento delittuoso già in precedenza monitorato, è di tale gravità, per l’elevatezza delle somme negoziate, da poter concretamente determinare un sensibile nocumento alle risorse pubbliche, depauperate e distolte dalla loro corretta destinazione alla riqualificazione del patrimonio immobiliare nazionale e all’attuazione della transizione ecologica, obiettivi di fatto divenuti di più difficile conseguibilità”.

Lo sottolinea, in una nota, il procuratore di Napoli Nord Maria Antonietta Troncone il cui ufficio inquirente che ha sede ad Aversa ha coordinato l’indagine della Guardia di Finanza di Frattamaggiore su una presunta maxi truffa con i crediti derivanti dai bonus edili e di locazione, da oltre 772 milioni di euro. Oggi i finanzieri hanno eseguito un decreto di sequestro di crediti, emesso dal gip di Napoli Nord, del valore di 772.400.276 euro.

Gli indagati sono 143

“Inchieste come questa della Guardia di Finanza coordinata dalla Procura di Napoli Nord, contribuiscono a fare chiarezza e aiutano tutto il sistema delle imprese sane. Chi sfrutta illecitamente strumenti come il Superbonus, oltre a commettere un reato grave contro lo Stato e contro la collettività, va anche contro le migliaia di aziende e di lavoratori impegnati con serietà e dedizione in questo settore”. E’ quanto afferma Sabatino Nocerino, presidente di Cna (Confederazione Nazionale degli Artigiani) Costruzioni Campania, che interviene sull’indagine che ha portato al sequestro di 772 milioni di euro di crediti ritenuti frutto di una maxi-truffa messa a segno con i bonus edili e i canoni di locazione, previsti nel cosiddetto decreto Rilancio; 143 le persone indagate tra Napoli e Caserta, tra cui un ex killer del clan dei Casalesi e un boss della camorra napoletana. Nocerino da tempo denuncia le difficoltà che incontrano in Campania le aziende edili “oneste” a monetizzare i crediti ceduti presso banche e poste, circostanza che mette a rischio l’esistenza di migliaia e migliaia di imprese edili.

“È da mesi – aggiunge Nocerino – che chiediamo l’istituzione di un tavolo sul Superbonus, che veda gli uni accanto agli altri le Prefetture, le Forze dell’ordine e le associazioni di categoria delle imprese. Se c’è una percentuale di truffe, che il Ministro Franco ha certificato in Parlamento essere del tre percento, siamo a primi a volere che vengano smascherate. Rinnoviamo, pertanto, la richiesta di un incontro per il varo di un tavolo di confronto quanto mai urgente e di attualità, ancor più per aiutare le migliaia di imprese oneste che hanno creduto in uno strumento varato dallo Stato, hanno operato in trasparenza e ora lottano per non fallire con il blocco indiscriminato dei crediti”.