GIUGLIANO/MONDRAGONE. Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli Nord ha chiesto ed ottenuto un decreto di sequestro preventivo – a carico di G.T. – di una vasta area (di circa 3.000 mq) nel territorio di Giugliano in cui sono stati trovati 800 pneumatici usati di varie misure, sprovvisti di identificativi di provenienza e stipati senza le necessarie prescrizioni di sicurezza ed antincendio, trattandosi di materiale altamente infiammabile.
L’accusa trae origine da un’informativa della Polizia Metropolitana del Distretto di Nola, nell’ambito dell’operazione interforze denominata “ACTION DAY terra dei fuochi”, sul territorio di Giugliano, Mondragone e Villa Literno, secondo cui l’indagato avrebbe gestito un’attività di stoccaggio e rivendita di pneumatici usati senza le necessarie autorizzazioni.
Ad ogni buon conto, l’Avv. Gianluca Bencivenga che difende l’indagato, ha presentato una memoria difensiva – allegando una consulenza ambientale con parere pro veritate del suo consulente dott. Brancia – ottenendo, dapprima il dissequestro di tutta l’area con gli 800 pneumatici e successivamente anche l’archiviazione del procedimento penale.
Dal lavoro difensivo dell’AVV. Bencivenga, tuttavia, è emerso che l’attività non costituisce reato; difatti la condotta dell’indagato, che consisteva nella custodia e lo stoccaggio degli pneumatici, finalizzati alla successiva rivendita, secondo la pubblica accusa, non integrerebbe il reato di gestione illecita di rifiuti – ai sensi dell’art. 256 del D. Lgs 152/2006 – poiché non vi è evidenza che gli pneumatici usati in questione possano essere considerati rifiuti ai sensi delle normative nazionali e comunitarie.
Pertanto, il Pubblico Ministero, ha presentato una richiesta di archiviazione per G. T, poi accolta dal GIP di Napoli Nord, sottolineando come non vi sia alcun intento di disfarsi degli pneumatici, né l’attività dell’indagato possa configurarsi come illegale alla luce delle leggi vigenti.
Soddisfatto l’avv. Bencivenga che dichiara: “sono esaudite le nostre aspettative, abbiamo evitato il processo penale, che sicuramente sarebbe durato tanto e avrebbe rappresentato una sofferenza per l’indagato”.