AVERSA/CARINARO/VITULAZIO. Non c’è scampo per sei persone accusate di far parte del cosiddetto “Napoli Group”, un cartello di falsari di banconote ritenuti tra i piu’ efficienti del Mondo, operanti tra il Casertano e il Napoletano; i falsari furono arrestati dalla Guardia di Finanza nell’aprile 2017 nell’ambito di un’operazione denominata “La Banda degli Onesti”, un omaggio al celeberrimo film in cui Toto’ e Peppino De Filippo si improvvisano stampatori di banconote fatte in casa; ma sul Napoli Group c’era poco da scherzare, visto che secondo le stime degli inquirenti della Procura di Napoli Nord, l’organizzazione si sarebbe resa responsabile del 73% delle contraffazioni di euro in Italia, e addirittura del 79% a livello mondiale.
La Corte di Cassazione ha confermato la condanne per Angelo e Mario Torromacco, Salvatore Lombardi, Emanuele Lombardi, Giuseppina Esposito, Vincenzo Parolisi. Gli imputati sono di Cesa, Carinaro, Aversa, Vitulazio, Frattaminore, Casalnuovo e Torre Annunziata. Per Mario Torrombacco cristallizzata la condanna a 10 anni, il doppio di quanto inflitto al fratello Angelo.
Erano specializzati in tagli da 20 e 50
Figura centrale del processo è stato proprio Torromacco, una lunga esperienza da falsario, gia’ condannato per fatti analoghi nel commessi 2009 e tratto in arresto nel 2012 in una stamperia di Vitulazio Era lui, per l’accusa, a tenere i contatti con i grossisti che poi rivendevano le banconote in tutta Europa, in particolare Francia, Spagna e Germania, e nel resto del Mondo, come in Colombia. Numerosi i canali di vendita e diffusione delle banconote false: dal “deep web”, ovvero il web sommerso in cui e’ possibile acquistare e vendere di tutto, dalla droga, alle armi ai soldi contraffatti, ai tradizionali corrieri che portavano pacchi di 10mila euro, consegnandoli agli acquirenti anche nelle autogrill.
Il gruppo falsificava anche le banconote da 100 euro, ma era specializzato soprattutto in quelle da 20 e 50 euro; per quelle riproducenti i 20 euro, il prezzo di vendita, secondo un preciso tariffario, era di 80 centesimi a banconota, per il taglio da 50 era di 3,50 euro a pezzo. Nel corso delle indagini sono state anche individuate e sequestrate due stamperie clandestine, entrambe nel Napoletano, a Frattaminore e Casavatore.