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Appalti degli Zagaria per 40 milioni, chieste 3 condanne: rischiano ex sindaco e imprenditori

CASAPESENNA (red. cro.). Tre condanne a dieci anni sono state chieste per ciascuno dei tre imputati al processo Sistema Medea in corso davanti ai giudici del tribunale di Napoli Nord. La requisitoria è stata formulata dal pubbblico ministero antimafia Maurizio Giordano Per l’ex sindaco di Casapesenna ed imprenditore Antonio Fontana e per gli imprenditori Raffaele e Costantino Capaldo.

I fatti riguardano il cosiddetto “Sistema Medea”. Per la Dda di Napoli ci sarebbe stato un vero e proprio monopolio, creato dal clan Zagaria, sulla gestione degli appalti nel settore dei lavori per la riparazione della rete di acquedotti regionale. Lavori che sarebbero stati assegnati mediante il ricorso irregolare a procedure di somma urgenza per circa 40 milioni di euro complessivi. L’inchiesta si è spacchettata in quanto altro imputati hanno scelto riti alternativi.

Dell’affare degli appalti per la gestione del ciclo integrato delle acque si sarebbe occupato Pasquale Zagaria, fratello del capoclan Michele. L’ammontare del valore dei lavori alla rete idrica regionale si attesterebbe sui 200 milioni di euro aggiudicati con il sistema delle somme urgenze nell’arco di circa 14 anni. E’ questa la stima dei carabinieri confermata nel corso del processo.