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Dramma Jabil, Cig in scadenza tra 72 ore: 420 in strada

MARCIANISE. “La fuga di aziende strategiche dal territorio casertano sono uno schiaffo al Sud e alla Campania. Non è più possibile accettare, inermi e senza interventi,le azioni di queste multinazionali che hanno goduto del sostegno degli ammortizzatori sociali e che poi, quando questi stanno per terminare, lasciano il Paese senza nessuna opposizione della politica locale e nazionale”.

A sottolinearlo, il giorno dopo la conferma da parte della multinazionale Jabil dell’intenzione di lasciare lo stabilimento di Marcianise e l’Italia e con la cassa integrazione per i 420 addetti in scadenza il 31 maggio prossimo, è Crescenzo Auriemma, segretario generale Uilm Campania, che ricorda la manifestazione indetta il 13 giugno con Fiom e Fim “per mettere in risalto la grande crisi che attanaglia questa provincia della nostra regione, una volta chiamata Terra di lavoro”.

La giornata di mobilitazione, alla quale parteciperanno i segretari generali dei metalmeccanici, prevede anche uno sciopero di otto ore per la categoria dei lavoratori metalmeccanici proclamato per sostenere la ‘vertenza Caserta’.

“La crisi industriale di Caserta – spiega Auriemma – riflette una serie di problemi economici e strutturali che hanno colpito quest’area della Campania negli ultimi decenni. Diverse aziende hanno chiuso o ridotto significativamente le loro attività generando un aumento della disoccupazione e provocato una diminuzione dell’opportunità economica della regione. Molte aziende hanno delocalizzato verso Paesi con costi del lavoro più bassi e la mancanza di investimenti pubblici e privati hanno limitato la crescita industriale in questo territorio – aggiunge il sindacalista – Indesit, produttrice di elettrodomestici, ha portato le sue attività fuori dall’Italia; subito dopo Softlab, che non ha più business, ha lasciato circa 270 lavoratori senza stipendio né ammortizzatori sociali. Non ultima Jabil, che ieri al Mimit ha confermato la volontà di dismettere l’azienda di Marcianise lasciando per strada 420 lavoratori”.

“Non possiamo più accettare che aziende nel campo dell’elettronica come Jabil e Softlab, con professionalità e capacità nel contesto della transizione ecologica, si dismettano e che nessuno dica niente tranne il sindacato, che è e sarà sempre a fianco dei lavoratori” conclude il segretario generale Uilm Campania.