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Niente permesso premio all’ex boss, la Cassazione conferma Riesame

Villa Literno (red cro). La Cassazione ha confermato una decisione del Tribunale di sorveglianza di Cagliari che aveva respinto un ricorso presentato da Massimo Ucciero, già boss del clan Tavoletta Ucciero di Villa Literno che aveva chiesto un permesso premio.
Il Tribunale aveva esaminato la possibilità di collaborazione del detenuto con la giustizia sull’omicidio di Raffaele Di Fraia commesso nel 1998 dove aveva reso alcune dichiarazioni non complete e ha respinto il ricorso. Il Tribunale ha stabilito che la collaborazione con la giustizia da parte di Ucciero non è né impossibile né irrilevante, basandosi sul fatto che il detenuto è coinvolto in reati ostili ai sensi dell’articolo 4-bis dell’ordinamento penitenziario. Ucciero ha richiesto un permesso premio, ma il Tribunale ha ritenuto che la sua collaborazione fosse esigibile.
Il motivo principale del ricorso di Ucciero era basato sulla la presunta violazione di legge e il vizio di motivazione, sostenendo che il Tribunale ha fondato la sua decisione solo sui capi di imputazione della sua condanna senza considerare appieno le motivazioni di altre sentenze. Per il Procuratore Generale, l’identificazione dei complici è un contributo che può essere richiesto a un condannato utile per accertare in modo completo l’organizzazione  associativa. Anche se altri collaboratori hanno già fornito informazioni, il contributo di Ucciero potrebbe ancora essere utile.