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Ucciso per gelosia, la decisione per il giovane killer prima del processo

CASAL DI PRINCIPE/VILLA LITERNO. Arriva una svolta giudiziaria per l’omicidio di Giuseppe Turco: ad inizio aprile partirà il processo che vede imputato Anass Saaoud, il 20enne di Casal di Principe di origini marocchine, accusato dell’omicidio di Giuseppe Turco, 17enne di Villa Literno. Il delitto avvenne lo scorso 30 giugno.

Il giovane idraulico sarà giudicato con rito abbreviato come richiesto dal suo legale Mirella Baldascino: il gip ha accolto la richiesta fissando l’udienza nella quale la famiglia della vittima potrà costituirsi parte civile.

Il minorenne liternese è stato colpito con almeno otto fendenti dall’idraulico di origini marocchine, residente da anni con la famiglia nella città dove è avvenuto il delitto. Il ventenne, in passato denunciato per possesso illegale di arma da fuoco (era stato trovato davanti a un negozio con una pistola), è stato rintracciato e bloccato dai carabinieri della compagnia e della stazione di Casal di Principe che stanno indagando, coordinati dalla Procura di Napoli Nord. Agli investigatori avrebbe confessato di essere stato lui a colpire Giuseppe, aggiungendo però di averlo fatto per difendersi.

I due ragazzi erano davanti a un bar di piazza Villa. Lì, dalle parole si è passati ai fatti. I sistemi di videosorveglianza solo in parte hanno registrato la scena. Fondamentali le testimonianze raccolte sul posto. Gli amici di Giuseppe, che avrebbe compiuto 18 anni il prossimo ottobre, hanno raccontato che in passato aveva avuto una relazione con la giovane e che la lite già scoppiata già sui social.

Quando la ragazza, che secondo il ventenne fermato era la sua attuale fidanzata, è giunta in piazza, gli animi si sono accesi: prima le parole poi la rissa finita con Giuseppe ferito e morto all’ospedale Pineta Grande. Dopo l’accoltellamento il ventenne è scappato, ma grazie ai testimoni i carabinieri lo hanno rintracciato e bloccato. Al termine di un interrogatorio, è stato sottoposto a fermo per omicidio volontario. Nessuna traccia, per il momento, dell’arma. Secondo quanto si è appreso, il giovane avrebbe ammesso di aver sferrato i colpi, sottolineando però di averlo fatto per difendersi durante la rissa, in cui sono rimaste coinvolte più persone.

Nella foto Turco, nel riquadro Saaoud