Capodrise. Tempismo perfetto quello dei 5 consiglieri e dei loro grandi elettori che sono alle spalle e che reggono le fila, dopo il nostro articolo di questo pomeriggio, decidono di porre fine all’amministrazione comunale, protocollando la mozione di sfiducia da discutere in un eventuale consiglio comunale da convocare minimo tra 10 giorni. In meno di due anni si decide di spazzare via un progetto che aveva trovato il largo favore del popolo con la vittoria schiacciante del 2021.
Non passerà poi tanto che Capodrise sarà retta da un commissario prefettizio, da qui ai prossimi 9 mesi e tanti progetti rischiano di saltare nel momento storico più importante per gli enti locali.
Ecco cosa hanno protocollato Nicola Cecere, Margherita Nero, Luisa Palazzo, Donato Russo Raucci e Michele Di Paolo.
Al Segretario Comunale di Capodrise
Dott.ssa Amanda Di Meo
E p.c.
Al Sindaco del Comune di Capodrise
Prof. Vincenzo Negro
A tutti i Consiglieri Comunali di Capodrise
Comune di Capodrise
Piazza Aldo Moro, 1
Riferimento: Mozione di sfiducia al Sindaco, ai sensi e per gli affetti dell’art. 52 T.U.E.L. (D. Lgs.18 agosto 2000, n. 267)
Oggetto: Richiesta di convocazione del Consiglio Comunale per discutere e deliberare in merito alla presente Mozione di sfiducia, in conformità dell’art. 52 del Regolamento del Consiglio Comunale di Capodrise
I sottoscritti Consiglieri Comunali, Michele Di Paolo, Nicola Cecere, Margherita Nero, Luisa Palazzo e Donato Russo Raucci
PREMESSO CHE
– Il Comma 2 dell’art. 52 T.U.E.L. (D. Lgs.18 agosto 2000, n. 267) recita che: “Il sindaco e la giunta cessano dalla carica in caso di approvazione di una mozione di sfiducia votata per appello nominale dalla maggioranza assoluta dei componenti il consiglio. La mozione di sfiducia deve essere motivata e sottoscritta da almeno due quinti dei consiglieri assegnati, senza computare a tal fine il sindaco, e viene messa in discussione non prima di dieci giorni e non oltre trenta giorni dalla sua presentazione. Se la mozione viene approvata, si procede allo scioglimento del consiglio e alla nomina di un commissario ai sensi dell’art. 141”.
– L’art. 52 del Regolamento del Consiglio Comunale di Capodrise recita che: “I Consiglieri comunali possono presentare una mozione di sfiducia nei riguardi del Sindaco e della Giunta. La mozione, motivata e sottoscritta da almeno due quinti dei Consiglieri assegnati, senza computare a tal fine il Sindaco, è acquisita al protocollo a cura del Segretario generale ed è immediatamente comunicata al Presidente del Consiglio, il quale la mette in discussione in un termine non inferiore a 10 gg. e non superiore a 30 gg. decorrenti dalla data del protocollo di presentazione. La mozione è illustrata dal primo dei Consiglieri firmatari, discussa dal Consiglio e, quindi, sottoposta al voto dell’assemblea. La relativa votazione è effettuata per voto palese e appello nominale. […] In caso di approvazione, il Presidente del Consiglio scioglie immediatamente la seduta. Il Segretario comunale effettua la comunicazione al prefetto, il quale dà corso alla procedura per lo scioglimento del Consiglio e la nomina di un commissario”.
CONSIDERATO CHE
– Il sindaco Vincenzo Negro, sin dal giorno in cui si è insediato, ha mostrato una scarsa propensione al confronto sulle scelte fondamentali dell’ente e ha affrontato le situazioni ed i percorsi decisionali, da quelli ordinari a quelli più complessi, senza la necessaria trasparenza e l’adeguato coinvolgimento di tutti i Consiglieri del gruppo consiliare “Siamo Capodrise” e delle forze politiche che sostengono la maggioranza, prime fra tutte l’associazione politica “Siamo Capodrise” alla quale fanno riferimento cinque consiglieri comunali;
– Ha intrapreso un’azione sistematica di indebolimento dei percorsi partecipativi già avviati, che, invece di essere rimodulati, valorizzati e potenziati, sono stati ridotti ad organismi formali e burocratici;
– Ha esasperato l’eccessivo verticismo degli atti assunti dalla Giunta che ha prodotto fragilità progettuale, frammentazione delle azioni e assenza di una visione lungimirante e sostenibile del territorio;
– Ha consentito la partecipazione attiva sulle scelte decisionali solo ad alcuni membri della Giunta, escludendo altri ed esautorando il Gruppo consiliare di riferimento;
– Ha trasformato la fase istruttoria e progettuale in “mera fase di ratifica” riguardante i punti da discutere e su cui deliberare in Giunta e in Consiglio Comunale, condotta che non ha consentito a tutti gli Assessori e ai Consiglieri di maggioranza l’approfondimento necessario per assumere scelte consapevoli e motivate;
– Ha operato la devalorizzazione e lo svuotamento delle funzioni istituzionali, in particolare del Consiglio Comunale e delle Commissioni consiliari, nonché la drastica riduzione della comunicazione fra ente locale e cittadini;
– Ha abbandonato del tutto immotivatamente il Gruppo consiliare di riferimento “Siamo Capodrise”, decretando la fine del progetto votato dagli elettori a seguito della fuoriuscita dei dissidenti consiglieri: D’Angelo, Salzillo e Ricciardi;
– Ha presentato, del tutto immotivatamente, le dimissioni, in data 3 luglio 2023, asserendo non più sussistenti i presupposti e le condizioni politico-amministrative per proseguire il mandato istituzionale conferitogli dalla Cittadinanza, senza alcun coinvolgimento dei sottoscritti e dell’associazione politica alla quale fanno riferimento;
– Ha ritirato, del tutto immotivatamente, le proprie dimissioni, in data 21 luglio 2023, senza aver risolto la crisi politico-amministrativa che ne aveva provocato la presentazione, avendo affermato e motivato questo ulteriore atto solitario con il fatto che l’Ente versasse in difficoltà oggettive;
– Non ha preso in alcuna considerazione la richiesta dell’Associazione politica Siamo Capodrise e dei consiglieri comunali di riferimento, di rimodulazione della Giunta, anche con Giunta esterna, nonché considerare l’allontanamento dalla maggioranza dell’assessora Luisa D’Angelo per aver denunciato il Consigliere comunale Michele Di Paolo, Capogruppo Consiliare del gruppo Siamo Capodrise per aver espresso una opinione diversa;
– Ha approvato in Giunta, senza un minimo confronto, il bilancio di previsione “a colpi maggioranza” nonostante svariate richieste formulate mesi prima a mezzo pec;
– Ha volutamente trascurato, politicamente, le dimissioni presentate dai due assessori Cecere e Nero, riferimenti dell’Associazione Siamo Capodrise, in Giunta;
ACCERTATO CHE
– In quasi due anni di mandato, in diverse, troppe circostanze, il sindaco Vincenzo Negro e il suo unico assessore di riferimento Luisa D’Angelo sono apparsi inadeguati a svolgere, rispettivamente, il ruolo di capo dell’Amministrazione Comunale e il ruolo di delegato al Bilancio, alle Attività produttive e alla Cultura; a titolo esemplificativo e non esaustivo si elencano in seguenti passaggi amministrativi:
- Rendiconto anno 2021 (Ricorso al TAR, dell’opposizione, accolto).
- Rendiconto anno 2022 (Commissariato dal Prefetto).
- Risultato disastroso della gestione amministrativa esercizio 2022 che ha portato il disavanzo da € 4.070.690,36 (anno 2021) a € 6.680.409,61 (anno 2022) senza attivare alcun servizio a domanda individuale, tranne la mensa scolastica.
- Assenza di informazione, comunicazione e condivisione sulla procedura di deferimento della Corte dei Conti già nota all’Assessorato alle Finanze nel mese di gennaio 2023 e resa nota a tutti i Consiglieri ed Assessori, in un gruppo di maggioranza, solo a fine aprile di questo anno;
- Bilancio di previsione, documento programmatico fondamentale per l’attività amministrativa, al palo, nonostante una richiesta di una bozza di discussione, datata 23 giugno 2023 e un sollecito, sempre via Pec, inviato in data 21 luglio 2023, considerato che il termine ultimo per l’approvazione in Consiglio Comunale era fissato, dalla legge, per il 31 luglio 2023.
- Gestione individuale del Palazzo delle arti e risorse finanziare connesse al suo utilizzo.
Considerato, altresì, che la procedura di controllo contabile attivata dalla Corte dei Conti, sezione regionale di Controllo del 4.8.2023, è culminata con relativa deliberazione che, in ben 52 pagine di rilievi e contestazioni, ha accertato:
che “Il Collegio al riguardo, prendendo atto delle risposte dell’ente, non può che confermare che da dette errate contabilizzazioni derivi l’inattendibilità dei risultati di amministrazione nelle rispettive annualità (2018-2022) (pag. 44);…”;
che “… la presenza di irregolarità contabili e finanziarie, descritte in motivazione, suscettibili di pregiudicare, anche in prospettiva, gli equilibri economico-finanziari del comune di CAPODRISE e segnatamente: – il mancato rispetto nelle annualità 2018-2022 degli indicatori di deficitarietà strutturale come specificati in parte motiva con emersione per gli esercizi 2018 e 2020 delle condizioni stabilite dall’art. 242 TUEL; – il mancato recupero del disavanzo da riaccertamento straordinario determinato con deliberazione del C.S. n. 41 del 19.05.2015 con conseguente errata modifica del piano di rientro del disavanzo da riaccertamento straordinario dei residui di cui alla deliberazione C.C. n. 32/2016 come meglio indicato in parte motiva; – il mancato recupero del disavanzo ordinario dell’esercizio 2014; -l’errata rideterminazione del disavanzo da riaccertamento straordinario di cui alla deliberazione G.C. N. 49 del 16.06.2023 e successiva deliberazione di C.C. N. 27 DEL 19-06-2023, come specificato in parte motiva; – il sottodimensionamento del FCDE con conseguente errata determinazione dei fondi accantonati (riga B) nel prospetto dimostrativo del risultato di amministrazione del rendiconto di gestione degli anni 2015- 2021 come indicato in parte motiva; 51 – l’assenza dei presupposti per la determinazione del disavanzo ex art. 39 quater del D.L. n. 162/2019, nell’esercizio 2019, con conseguente emersione di un disavanzo ordinario da recuperare ex art. 188 TUEL come meglio indicato in parte motiva; – l’errata contabilizzazione dal 2015 al 2022 del FAL e del relativo disavanzo e il mancato utilizzo del contributo art. 52 del D.L. 73/2021 alla riduzione del disavanzo, come indicato in parte motiva; -una difficoltà di riscossione delle entrate proprie che necessita l’attivazione di opportune iniziative per incrementare le somme effettivamente incassate, con particolare riferimento ai residui attivi; -un significativo e reiterato ricorso, con errata contabilizzazione dell’anticipazione di tesoreria e la mancata determinazione e corretta contabilizzazione della cassa vincolata; -l’errata costituzione del fondo contenzioso; -il mancato rispetto dei tempi di pagamento dei cc.dd. debiti commerciali ai sensi dell’art. 4 del D.Lgs. 9 ottobre 2002, n. 231 adottato per dare attuazione alla direttiva 2000/35/CE relativa alla lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali; – la violazione degli obblighi di pubblicazione previsti dall’art. 33 del D.Lgs. n. 33 del 2013; – la mancata costituzione del FGDC; -una contabilità disordinata e non rispettosa dei principi contabili generali e applicati allegati al D. Lgs. N. 118/2011…”;
che da quanto deliberato dalla Corte dei Conti risulta finanche “che la medesima deliberazione sia trasmessa alla Procura regionale della Corte dei conti per la valutazione di eventuali profili di responsabilità erariale con riferimento alle molteplici irregolarità riscontrate;…”.
Che nella deliberazione pag. 7 risulta che “In merito, su richiesta, in sede di Adunanza pubblica, l’Assessore con delega alle Finanze e ai Tributi, ha precisato in assenza della consapevolezza che l’ente nel 2020 si trovasse nelle condizioni di deficitarietà strutturale ha proceduto ad assunzioni non rispettando quanto previsto dall’art. 243 TUEL, comma 1, il quale prevede che “Gli enti locali strutturalmente deficitari, individuati ai sensi dell’articolo 242, sono soggetti al controllo centrale sulle dotazioni organiche e sulle assunzioni di personale da parte della Commissione per la finanza e gli organici degli enti locali. Il controllo è esercitato prioritariamente in relazione alla verifica sulla compatibilità finanziaria.”
Che a pag. 49, viene statuito che “La situazione riscontrata inoltre mostra chiaramente le oggettive difficoltà non solo nella tenuta della contabilità ma anche nella determinazione dei saldi di bilancio con evidenti ricadute nella tenuta degli equilibri di bilancio”;
Che le predette inadempienze ed inattendibilità contabili, contestate dalla Corte dei Conti, derivanti anche da una eccessiva superficialità dell’Assessorato alle finanze nella gestione, controllo ed organizzazione dell’Ufficio finanziario, non erano note ai sottoscritti consiglieri comunali;
TENUTO CONTO CHE
– Non si può continuare a far vivere al Consiglio Comunale una situazione paradossale in cui la maggior parte degli atti vengono approvati per il buonsenso di chi si astiene e garantisce il numero legale, per far sì che non vengano bocciati atti amministrativi che metterebbero la città in una situazione ancora peggiore di quella in cui si trova.
– Abbiamo bisogno di dare a Capodrise una guida autorevole e conforme ad una larga maggioranza, perché le decisioni da prendere, ancora di più in una situazione come quella attuale, sono tante e devono essere prese con rapidità e discernimento.
Se non affrontiamo oggi il problema, saremo anche noi corresponsabili di una crisi che si aggiunge ad un’altra crisi, mentre i cittadini hanno bisogno di un’Amministrazione Comunale che indichi la direzione per tornare a crescere e costruire il futuro della comunità.
PRESO ATTO CHE
– La nostra proposta di una ricomposizione totale dell’esecutivo, mediante una giunta esterna, che traghettasse la nostra amministrazione fino all’ingresso dei nuovi assessori, a marzo 2024, è stata respinta.
– Non esiste equidistanza nei confronti delle componenti della giunta e della maggioranza e che le discrasie permangono e si alimentano.
– I nostri ripetuti appelli al dialogo, alla ricerca di vere competenze, non presunte, e al confronto sono rimasti inascoltati.
– Siamo impossibilitati a condividere un percorso politico-amministrativo con chi asseconda, senza predisporre opportune azioni, o si macchia con azioni di denuncia alla Procura della Repubblica, come nel caso specifico al Consigliere Di Paolo.
Alla luce di quanto premesso, considerato, accertato, tenuto conto e preso atto, i sottoscritti Consiglieri Comunali Michele Di Paolo, Nicola Cecere, Margherita Nero, Luisa Palazzo e Donato Russo Raucci
CHIEDONO
La convocazione del Consiglio Comunale per discutere e deliberare in merito alla presente Mozione di sfiducia, nei termini e nei modi di legge e in conformità all’art. 52 del Regolamento del Consiglio Comunale di Capodrise.
Capodrise, 22.08.2023
I Consiglieri Comunali
Michele Di Paolo
Nicola Cecere
Margherita Nero
Luisa Palazzo
Donato Russo Raucci