Capodrise. Momento della città inedito, questo viene fuori da diversi commenti di alcuni esponenti della pubblica Assise.
Così come ha rimarcato pubblicamente il consigliere Belardo i colleghi anti D’Angelo sono solo la testa di ponte di altri personaggi che sono alle loro spalle, i cosiddetti sponsor politici.
Film già visto, spuntano vecchie conoscenze
In meno di due anni si sono girati alcuni grandi elettori del progetto Siamo Capodrise e tra loro ci sono delle vecchie conoscenze che già determinarono la caduta di un’amministrazione. Era il marzo 2015 e fu mandato a casa Angelo Crescente, questi furono i firmatari: Silvestro Ferraro, Sossio Colella, Angelo Maietta, Antonio De Filippo, Giuseppe Glorioso, Pietro Pontillo e Antonio Martone.
Le vecchie conoscenze sono Sossio Colella e Pietro Pontillo, soprattutto il primo fu determinante, perché era un esponente della maggioranza.
In meno di due anni la loro posizione nei confronti del sindaco Negro è completamente cambiata, davvero incredibile. Possibile che sia solo per la D’Angelo?
Sostenitori irriducibili durante la campagna elettorale, i primi ad applaudire sotto i palchi, Pontillo mise finanche il nipote nella lista ma come al solito in prima battuta ha bucato l’elezione. Colella la Nero, sperando potesse arrivare prima.
Oggi sono nella parte dei censori, Pietro Pontillo sui social condivide in continuazione (senza mai fermarsi) post e comunicati contro Negro e la D’Angelo mentre Sossio Colella apprezza e puntualmente mette il like, anche per far aumentare i numeri che sono piuttosto scarni (Official).
Si sono girati e non sono nuovi a questo genere di azioni, lo dice la storia e lo dicono i numeri.
La trottola
Gli altri che si sono girati sono Carlo Pontillo, il suo poi è un iter vorticoso, prima è stato tanti anni con il gruppo Centro Studi, poi due anni fa ha appoggiato Negro in veste di general manager e da alcuni mesi è ritornato a bazzicare tra via Troisi e via Greco: praticamente una trottola.
Gli altri girati
Si sono girati anche Giampaolo Maietta, sostenitore della prima non eletta, Pino Camerlingo cugino della presidente del Consiglio, in parte anche Pasquale Briò Di Giovanni e qualche dipendente comunale di spicco.
In meno di due anni cosa è cambiato? Lo ripetiamo, è troppo poco mettere a fattor comune il ruolo centrale di Luisa D’Angelo, la più esperta della lista, una cosa che ci poteva stare, quella di affidarle deleghe importanti.
Sicuramente ci sono altre motivazioni, intanto il destino è segnato e a pagarne le spese di questi ondeggiamenti e di questi tradimenti sarà solo il popolo che rischia di non avere per molti mesi un interlocutore come la fascia tricolore in un momento storico ed irripetibile come quello dei fondi del PNRR.