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Politica, appalti e corruzione: chieste 20 condanne. Rischiano molti pezzi grossi

AVERSA/CASAPESENNA. Arriva al nodo cruciale, il processo nato sull’inchiesta The Queen, denominata così per il ruolo centrale dell’ingegnere Guglielmo La Regina. Si attende ormai soltanto la sentenza, dopo le discussioni degli avvocati ancora da ultimare, e soprattutto a seguito della requisitoria già tenuta dal pm della Dda Maurizio Giordano.

Il pubblico ministero ha invocato in totale 20 condanne. Tra i personaggi eccellenti nel mirino ci sono il ristoratore di Casapesenna Alessandro Zagaria e l’ex sindaco di Aversa Enrico De Cristofaro, in qualità di presidente dell’Ordine degli Architetti; per il primo sono stati chiesti 4 anni, per il secondo, invece, 2. Quattro anni è la richiesta anche per Vincenzo Sposito. Invocati inoltre 3 anni per Carlo Antonio Picirillo di Portico di Caserta, Raffaele Testa di Pastorano, Andrea D’Aniello dI Gricignano e Raffaele Piccolo di Casapesenna; 5 anni per Giuseppe Avecone di Alife, Raffaele Zoccolillo di Piedimonte Matese, Domenicantonio Ranauro, e Gabriele Venditti, 67enne. Rischiano, invece, 7 anni a testa Rino Dimola di Aversa e il già citato Guglielmo La Regina, fulcro dell’inchiesta. Richiesta alta (6 anni) anche per l’ex assessore regionale Pasquale Sommesse e per il suo segretario Antonio Sommese.

Nonostante l’impianto iniziale è decaduta l’aggravante della finalità mafiosa in fase processuale. I reati contestati a vario titolo restano quelli di corruzione e turbativa d’asta. L’indagine è condotta da un pool di cinque pm della Dda (Maresca, Giordano, Landolfi, Sanseverino, e D’Alessio) e coordinata dal procuratore aggiunto Borrelli. Nell’operazione del Nucleo di Polizia Tributaria della GdF sono coinvolti amministratori locali, funzionari pubblici, professori universitari, commercialisti, ingegneri e “faccendieri”, i quali sono accusati, come detto a differente titolo, di corruzione ed altre gravi irregolarità nelle gare di appalto pubblico realizzate in varie province campane, talvolta anche al fine di agevolare organizzazioni criminali di tipo camorristico.

Nel mirino degli inquirenti sono finiti 18 appalti concessi tra il 2013 e l’inizio del 2016 da vari comuni del Casertano, come Alife, Francolise, Riardo, tra cui lavori per ristrutturazioni di importanti immobili storici; tra gli indagati soprattutto professionisti, come ingegneri e architetti componenti delle commissioni di gara nominate dai vari Comuni responsabili dell’affidamento dei lavori, che, secondo i magistrati della Dda di Napoli, finivano quasi sempre a poche ditte.