AVERSA. Sono stati celebrati ieri ad Aversa i funerali di Felice Scuotto, l’agente della Penitenziaria di Aversa, in servizio al carcere di Secondigliano e trovato morto dopo un gesto estremo. L’uomo si è tolto la vita con l’arma di ordinanza nella sua abitazione a Aversa.
Nel giorno dell’addio, celebrato dal vescovo Angelo Spinillo, alla presenza del sindaco Alfonso Golia, è stata resa nota la commovente lettera della figlia Rosa: “A me lasci l’eredità importante di guidare Salvatore (il secondo figlio del 39enne) e il tuo più grande insegnamento, l’umiltà. Papà stacci vicino in questo difficile percorso che abbiamo davanti a noi”.
Il dolore dei colleghi
“Era un ragazzo sorridente e solare, nulla faceva presagire la tragedia”, dice il segretario del Sappe Donato Capece, ricordando che il dramma dei suicidi dei poliziotti “va avanti da tempo senza segnali di attenzione da parte del Ministero della Giustizia e del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria“. Dall’inizio dell’anno quattro sono stati i poliziotti suicidi, tre dei quali in Sicilia, lo stesso numero dell’intero 2022., e poco meno del totale registrato nel 2021 (5) e nel 2020 (6). Il 2019 l’anno sinora più tragico con 11 poliziotti che si sono tolti la vita . Numeri “sconvolgenti”, per il sindacato che chiede “soluzioni concrete per il contrasto del disagio lavorativo” , a partire da un’apposita direzione medica della Polizia Penitenziaria, composta da medici e da psicologi impegnati a tutelare e promuovere la salute di tutti i dipendenti dell’Amministrazione “.
Per Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria. “Quello dei suicidi nelle forze dell’ordine e, particolarmente, nel Corpo di polizia penitenziaria, la cui incidenza è notevolmente superiore che nella restante popolazione, è un fenomeno che necessita di essere investigato compiutamente e affrontato concretamente. Peraltro, non riteniamo affatto sufficienti le iniziative e i supporti, anche di natura psicologica, finalizzati a intercettare a valle il disagio, ma reputiamo necessari e non più rinviabili interventi a monte che lo prevengano.
Ciò si può realizzare, in primis, ‘umanizzando’ le condizioni di lavoro anche attraverso il rispetto dei diritti e delle prerogative contrattuali, che rappresentano una vera e propria chimera per la gran parte degli appartenenti alla Polizia penitenziaria, e l’efficientamento del fallimentare sistema d’esecuzione penale, in particolare carcerario, anche per prevenire disorientanti fenomeni di dissonanza cognitiva. Certo, non vogliamo strumentalizzare e sappiamo che a un gesto estremo come il suicidio possono concorrere una serie di concause. Siamo tuttavia convinti che il servizio espletato e la ‘violenza’ delle esperienze spesso vissute e subite siano fra esse. Saremmo peraltro molto curiosi di sapere cosa ne è stato dell’Osservatorio permanente interforze sui suicidi tra gli appartenenti alle forze di polizia costituito dall’allora Capo della Polizia Gabrielli nel febbraio 2019, ma di cui non abbiamo avuto alcuna ulteriore notizia”, aggiunge il Segretario della UILPA PP.
“Per il momento, nostro malgrado, non rimane che stringerci attorno al dolore dei congiunti del collega tragicamente scomparso, che lascia la moglie e due figli in tenera età”, conclude De Fazio.