Teverola. Per Teverola il monumento a Genovese Pagliuca, vittima innocente della camorra, ucciso il 19 gennaio del 1995 perchè aveva difeso la propria fidanzata di cui si era invaghita l’amante del boss Francesco Bidognetti, doveva essere la pietra attorno al quale far rinascere una comunità. Inaugurato nel gennaio 2016, da allora, nonostante le iniziative organizzate una volta all’anno nel giorno dell’omicidio, il monumento composto da una pietra in marmo bianco con impressa la faccia di Genovese e la scritta “vittima innocente della camorra” sotto l’intestazione del comune di Teverola e della Provincia di Caserta, è finito lentamente in un cono d’ombra fino ad essere quasi abbandonato.
E neanche nel giorno della commemorazione delle vittime della criminalità organizzata, il 21 marzo scorso, nel quale a pochi chilometri di distanza, a Casal di Principe, si festeggiava l’arrivo del presidente della Repubblica Sergio Mattarella come riconoscimento agli sforzi di riscatto fatti da una comunità, il cippo marmoreo in memoria di Genovese è stato ripulito. Non è ancora completamente invaso dai rifiuti, ma si nota la mancanza di manutenzione e di attenzione, che stride con le tante iniziative anticamorra e sulla vittime che si stanno organizzando e tenendo in questi giorni.
“Purtroppo in questa terra manca spesso rispetto umano e sensibilità – dice Giovanna Pagliuca, sorella di Genovese – tante volte ho sollecitato il Comune a fare un po’ di manutenzione, non chiedo chissà cosa, ma di mettere una luce, togliere un po’ di immondizia, tagliare l’erba, in modo che il monumento sia visitabile e decoroso. Ci vuole rispetto per la memoria di una vittima come Genovese, e per tutte le vittime innocenti della camorra”.