CESA. A Gennaro De Angelis, vittima del dovere e della camorra, è stata intitolato l’auditorium della scuola media “Bagno”.
Tanti alunni, docenti, rappresentanti delle associazioni e della società civile, hanno preso parte alla cerimonia di intitolazione a Gennaro De Angelis, vittima del dovere e della camorra, dell’auditorium della scuola media “Bagno”. A fare gli onori di casa il sindaco Enzo Guida, in rappresentanza dell’Amministrazione Comunale, ed il dirigente scolastico Pietro Corvino, le due istituzioni che hanno voluto e deliberato questa intitolazione.
L’immagine di De Angelis, guardia penitenziaria uccisa per mano della camorra di Cutolo proprio 40 anni fa, è stata realizzata dall’artista Davide Montuoro che ha realizzato un murales.
Gli alunni sono stati i protagonisti della mattinata nonché i destinatari delle riflessioni di gran parte degli interventi, coordinati dallo scrittore Gianni Solino, attualmente direttore del Museo Campano e già referente provinciale di Libera.
Gli studenti hanno dato lettura di alcuni messaggi indirizzati proprio alla memoria di Gennaro.
Incisivi gli interventi del Viceprefetto Vicario della Prefettura di Caserta Ciro Silvestro e del magistrato del Tribunale di Napoli Nord Giovanni Spezzaferri.
Il parroco don Giuseppe Schiavone, attualmente dirigente scolastico presso una scuola di S. Antimo, ha fatto intervenire degli alunni di questa scuola, proponendo un patto di collaborazione con la realtà locale.
A concludere gli interventi è stata Nunzia De Angelis, figlia di Gennaro, che ha espresso la sua testimonianza.
De Angelis, fu ucciso nel 1982 quando aveva 37 anni, mentre si trovava in un circolo di Via Roma, nei pressi del Municipio nel centro di Cesa. Due killer lo raggiunsero nel locale verso le 20.15, sparandogli alla testa a bruciapelo. Nell’esecuzione venne ferito anche Pasquale Marino, pensionato di sessant’anni, che sarebbe morto quattro giorni dopo al Cardarelli di Napoli.
La figura di Marino, anch’egli vittima di quella tragica esecuzione, è stata ricordata in molti degli interventi che si sono succeduti.
Al momento della morte Gennaro lasciò una giovane moglie, Adele, e tre figli piccoli, rispettivamente di nove, cinque e due anni.
Le successive indagini consentirono di appurare che la sua morte fu decisa dalla Nuova Camorra Organizzata di Cutolo.
“La nostra comunità era in debito con la memoria di Gennaro De Angelis – ha esordito il sindaco Guida – abbiamo scelto questo luogo, affinché gli alunni possano avere la curiosità di sapere, conoscere, ed avere quindi l’esempio di una persona che, per fare il suo dovere, è stato ucciso”.
Il sindaco ha inoltre ricordato l’impego dell’Amministrazione sul tema dei beni confiscati alla camorra, con un terreno già convertito in orti sociali ed altri progetti in cantiere.
“Con questa iniziativa rafforziamo il senso di comunità, intesa come insieme di individui che sono legati dagli stessi valori, principi e gli stessi ideali”.
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