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Finanzieri corrotti, interviene la Procura: “Fiducia in Corpo”. Tutti i nomi degli indagati

VITULAZIO. La Procura della Repubblica di Napoli interviene ufficialmente sull’inchiesta relativa al presunto giro di corruzione che ha coinvolto 11 finanzieri. Lo fa con una nota del procuratore Rosa Volpe.

“In relazione alle notizie apparse in questi giorni su alcuni quotidiani, inerenti a indagini su presunti casi di corruzione di pubblici ufficiali già in servizio all’aeroporto di Capodichino, tra i quali alcuni appartenenti alla Guardia di Finanza, si reputa opportuno evidenziare che le delicate indagini sono state a suo tempo affidate da quest’Ufficio III sezione di criminalità economica alla stessa Guardia di Finanza di Napoli, ed in particolare agli specialisti del Nucleo di Polizia Economico-finanziaria. Trattandosi di procedimento penale non ancora concluso è necessario tutelare la presunzione di innocenza degli indagati, ma va rimarcato come la complessa indagine anti- corruzione, svolta con la consueta e massima riservatezza dal Nucleo PEF costituisca ulteriore conferma della massima fiducia che contraddistingue i rapporti tra questa Procura e la Guardia di Finanza di Napoli.”

L’indagine

E’accusato di aver corrotto undici militari della Guardia di Finanza con soggiorni di lusso, biglietti per le partite del Napoli o per le gare di Moto Gp, ottenendo in cambio un trattamento di “assoluto riguardo” da parte dei pubblici ufficiali, che gli avrebbero garantito la mancanza di controlli fiscali e informazioni sensibili relative ad indagini. E’ quanto contestato dalla Dda di Napoli all’imprenditore di Vitulazio Luigi Scavone, ex patron della società di lavoro interinale Alma Spa, già arrestato nel 2019 per un maxi-evasione fiscale e per questo condannato nel giugno 2020 a tre anni e dieci mesi in primo grado. Della nuova indagine della Direzione distrettuale Antimafia di Napoli a carico di Scavone scrive il quotidiano “Roma”.

La Dda, hanno confermato fonti investigative e legali, ha chiesto nei mesi scorsi l’arresto per Scavone, per nove finanzieri e un poliziotto, e altri due divieti di dimora sempre per appartenenti alle Fiamme Gialle, ma il Gip non ha concesso le misure. La Procura ha quindi impugnato e il Riesame di Napoli ha disposto i domiciliari per Scavone e la sospensione dal lavoro per cinque finanzieri, ma le misure non sono state eseguite perché contro il provvedimento è stato presentato ricorso in Cassazione. L’indagine, come dice all’ANSA Alfonso Furgiuele, legale di Scavone, è nata sulla scorta della prima inchiesta per evasione fiscale; analizzando il telefonino dell’imprenditore, gli inquirenti della Procura e della Guardia di Finanza si sono imbattuti in tanti messaggi scambiati su whatsapp dall’imprenditore con i finanzieri, da cui emergeva un contatto diretto e stretto con i pubblici ufficiali. Gli accertamenti successivi, secondo l’accusa, avrebbero confermato la “messa a disposizione” dei finanzieri verso Scavone, in particolare di un militare in servizio all’aeroporto di Capodichino, che avrebbe garantito la mancanza di controlli all’imprenditore ottenendo viaggi, crociere, auto noleggiate, rolex e biglietti per le partite del Napoli.

 

I NOMI DEGLI INDAGATI E LE RICHIESTE

Luigi Scavone arresti domiciliari (imprenditore)

Mattiello Alfonso: interdizione per la durata dì mesi dodici (finanziere)

Tortale Giulio: interdizione per la durata di mesi dodici (finanziere)

Brilla Rosario: interdizione per la durata di mesi dieci (finanziere)

Abate Vincenzo: interdizione per la durata di mesi dieci (polizia marittima)

Vitiello Vincenzo: interdizione per la durata di mesi sei (militare guardia costiera)

RICHIESTA RIGETTATA PER

Vaccaro Giuseppe (poliziotto), D’Aniello Michele (poliziotto), Vitale Emilio (finanziere), Pipola Giovanni (finanziere), Pisani Walter (finanziere) e Palmacci Gianni (guardia di finanza)