CAPUA/CASAL DI PRINCIPE. Alla ripresa dopo la pausa estiva è attesa la svolta nell’inchiesta su Cira e clan.
La Dda di Napoli ha chiesto il rinvio a giudizio per le dodici persone coinvolte nell’inchiesta sulle presunte infiltrazioni del clan dei Casalesi negli appalti del Cira, il Centro di Ricerche Aerospaziali con sede a Capua. L’udienza preliminare è stata fissata dal Gup del tribunale di Napoli Anna Imparato per il 29 settembre prossimo. Figura centrale dell’indagine l’imprenditore Sergio Orsi, già condannato in passato per associazione camorristica perché colluso con il clan dei Casalesi nel settore dei rifiuti. Orsi era finito in carcere il 26 aprile scorso con l’accusa di turbativa d’asta e corruzione con l’aggravante mafiosa; con lui erano stati colpiti da misura cautelare anche altre persone tra imprenditori, funzionari e dipendenti del Cira.
Per la Dda, Orsi si sarebbe infiltrato negli appalti del Cira favorendo così il clan dei Casalesi. In particolare il Gip di Napoli aveva emesso undici ordinanze (due arresti in carcere, tre arresti domiciliari, tre obblighi di dimora e tre interdizioni dall’esercizio dell’attività d’impresa), ma le decisioni del Riesame partenopeo hanno in parte ridimensionato le contestazioni, specie sotto il profilo del legame con il clan camorristico, dalla Dda ritenuto esistente proprio per la presenza di Orsi nel giro di appalti.
Il Riesame di Napoli ha infatti escluso l’aggravante camorristica e disposto così la scarcerazione di Orsi e di tutti gli altri indagati raggiunti da misura cautelare, come il figlio di Orsi, Adolfo (colpito da obbligo di dimora), l’altro imprenditore arrestato, Fabio Oreste Luongo, ritenuto con Orsi colluso con il clan dei Casalesi.