CASTEL VOLTURNO. Una spaccatura all’interno della famiglia tra il genero e il suocero a capo dell’organizzazione. E’ quello che emerge nell’inchiesta che ha portato nella giornata di lunedì i carabinieri del reparto territoriale di Mondragone ad arrestare 6 persone sulla scorta delle indagini della Dda.
Nel corso degli ultimi mesi a dividersi sono state le strade del ras Antonio Fucci e del genero Giovanni Piscopo che ha cominciato anche a parlare con gli investigatori preoccupato dalla deriva che stava prendendo al situazione.
Così ad agosto, dopo il raid ad un negozio di noleggio di bici, Piscopo lascia Castel Volturno e si stabilisce con la compagna, figlia di Fucci ad Arzano, dalla quale proprio in quell’estate stava per avere la loro prima figlia.
Dopo il parto la giovane va a trovare i genitori ma come riferito da Piscopo il 26 agosto accade qualcosa di inatteso anche per chi come lui era consapevole dell’indole di Fucci senior: “Mi recai a Castel Volturno a bordo dell’autovettura Fiat Panda intestata alla moglie di Fucci ma pagata da me e la mia fidanzata. Appena arrivato in via Parodi il passaggio mi veniva impedito da quattro uomini e da Antonio Fucci con in mano una pistola 9×21 che mi puntò contro e sotto minaccia armata mi tastava e prelevava 5000 euro in contanti che avevo in tasca. Uno degli uomini mi fece scendere si mise in auto e la condusse in via Parodi. Alla scena assisteva la mia fidanzata che aveva in braccio nostra figlia di pochi giorni. Fucci lanciava la valigia della figlia fuori la strada come per ripudiarla.”
Poi la minaccia: “Dammi altri 5000 euro se rivuoi la macchina perché io sono il boss e comando tutta la Domiziana.” A quel punto Piscopo decide di mettersi il passato alle spalle e raccontare alle forze dell’ordine gli eventi che hanno portato all’incredibile scalata del gruppo di Fucci alle attività illecite del litorale domizio.