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Si taglia gola col tonno, la decisione per il giovane che uccise il suocero

 

Resta in cella Giovanni Limata, il giovane accusato dell’omicidio del suocero ad Avellino.

Il tribunale ha stabilito che Limata, residente a Cervinara e con legami ad Arienzo (la famiglia materna è originaria della frazione Costa), è compatibile con il regime carcerario dopo il recente gesto estremo: provò a tagliarsi la gola con la scatoletta di tonno.

Probabilmente, la corte si è basata unicamente sulla perizia dello psichiatra Francesco Saverio Ruggiero, che gli ha riscontrato degli stati ansiogeni. I difensori di Giovanni Limata Fabio Russo e Kalpana Marro stanno valutando se opporsi o meno a questa decisione.

L’Udienza deve appurare se e potrebbe essere possibile sostituire la misura detentiva con altro tipo di misura cautelare in struttura medica per l’imputato Giovanni Limata, accusato di essere il materiale esecutore dell’omicidio.

La richiesta di perizia è arrivata dagli avvocati difensori di Limata – Fabio Russo e Kalpana Marro – come conseguenza dell’ennesimo tentativo del giovane di togliersi la vita. Ricordiamo che con una scatoletta di tonno Limata si era procurato diverse ferite da taglio

Alla scorsa udienza, pertanto, è stato conferito l’incarico allo psichiatra Francesco Saverio Ruggiero, per redigere la perizia .Oggi in aula il medico conclude con la piena compatibilità con il regime carcerario.

Nello specifico, ha evidenziato come il Limata non presenterebbe patologie psichiatriche incompatibili con la misura carceraria. Dalla relazione del medico emerge, infatti, un disturbo di tipo ansiogeno indirizzato verso lo sviluppo di comportamenti autolesionistici. Alla luce di ciò, il Tribunale si riserva di decidere sul punto e scioglierà la riserva alla prossima udienza del 23 febbraio 2022.