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De Matteo a giudizio per 7 rapine, la difesa si gioca la carta della capacità di intendere e volere

Santa Maria a Vico. Rinviata la causa al tribunale di Santa Maria Capua Vetere relativa alla vicenda delittuosa del ras Giulio De Matteo, 29enne alias ‘o sett, attualmente recluso nel carcere della suddetta città.

Non tutte le notifiche alle persone offese erano regolari e il giudice ha aggiornato al 18 marzo.

Per quella data il magistrato potrebbe sciogliere la riserva inerente il rito con il quale sarà giudicato il pregiudicato di Santa Maria a Vico.

La difesa ha chiesto un rito abbreviato condizionato e la nomina di un consulente per verificare lo stato di tossicodipendenza e  quindi sulla capacità di intendere e di volere all’atto del compimento dei reati dei quali è accusato.

Ipotesi non semplice.

Se la richiesta dovesse essere respinta si andrà con un abbreviato classico.

‘O sett deve rispondere per la raffica di rapine, proprio sette (aggravate), messe a segno sul finire della scorsa estate, in Santa Maria a Vico e zone limitrofe.

Per il raid a Forchia alla pompa di benzina, se ne occupa la Procura beneventana.

La cronaca di alcuni episodi

Il 17 settembre il ras originario dei Figliarini si introduce nell’abitacolo dell’auto di un ragazzo di nome Luigi e gli ordina di portarlo a fare un giro, dapprima si impossessa del telefono cellulare e del portafoglio della vittima con all’interno 25 euro (il telefono e il portafoglio senza danaro veniva restituito) e successivamente costringeva la vittima a recarsi presso lo sportello ATM ed a prelevare la somma di 250 euro della quale si impossessava per poi gridargli:

“Oh velocizzati, muoviti, fai presto, corri, dopo non ti permettere di chiamare i carabinieri o la polizia perché abbiamo visto da dove sei uscito e sappiamo dove venire”.

 

La rapina della moto

 

Il 19 settembre invece un ragazzo veniva rapinato dello scooter SH 300. Il giovane B.S., veniva fermato da Giulio De Matteo che era a piedi e gli chiedeva un passaggio.

Il 29enne gli chiedeva se poteva guidare lui, la vittima, intimorita, acconsentiva e poi veniva minacciato: “Scendi dalla moto, muoviti, scendi, altrimenti di ammazzo di botte”.

Il proprietario del veicolo si rifiutava e veniva colpito al volto e al corpo con pugni e calcio, e il pregiudicato si dava alla fuga con l’SH del valore di oltre 5 mila euro.

Davvero una cosa terribile, tanti giovani sono finiti nel mirino del ras.