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Demolizioni, furia Natale sulla Procura: “Non c’era pericolo e famiglie non hanno sistemazione adeguata”

 

CASAL DI PRINCIPE. “Per ora confermo le mie dimissioni in attesa di novità dal tavolo interministeriale sugli abbattimenti”. Non arretra il sindaco di Casal di Principe Renato Natale, dimessosi per protestare contro l’abbattimento di un immobile abusivo – ordinato dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere ed effettuato nella giornata di oggi – in cui vivevano due famiglie indigenti con quattro bambini piccoli.

 

L’ufficio inquirente guidata dal Procuratore Maria Antonietta Troncone, criticato per non aver concesso una proroga richiesta da Natale e dal consiglio comunale, utile ad effettuare i lavori in un bene confiscato e poter sistemare così in modo stabile le due famiglie, è intervenuto con una nota, in cui spiega di aver proceduto alla demolizione perché le due “famiglie hanno trovato sistemazione altrove” e che non si è potuto prorogare il termine oltre il 2 settembre “in virtù delle situazioni di pericolo del fabbricato, tali da compromettere l’incolumità fisica dei minori”. “Le cose non stanno in questi termini” dice Natale dopo aver letto la nota della Procura.

 

“Era dal 2019 – spiega all’Ansa – che l’autorità giudiziaria, grazie ad apposita perizia, sapeva che queste due famiglie dimoravano in via Ancona pur senza avere la residenza e che lo stabile non era del tutto completato. Non c’erano quelle situazioni di pericolo concreto e attuale di cui parla la Procura. E inoltre non è vero che i due nuclei hanno trovato sistemazione: uno alloggia presso le case popolari, in una situazione che non credo sia legittima, per l’altro si sta muovendo la Caritas. Se ci avessero concesso altri cento giorni, come richiesto, avremmo risolto ogni situazione abitativa e la demolizione non avrebbe creato altri problemi. Voglio ricordare – conclude Natale – che il primo ordine di abbattimento di questo immobile risale al lontano 2005, poi la vicenda è stata ripresa nel 2018 dalla Procura”.