L’AGGIORNAMENTO
CASAL DI PRINCIPE. Sono momenti di grandissima tensione a Casal di Principe. Le ruspe sono giunte a via Ancona e vogliono iniziare l’opera di demolizione dell’immobile abusivo.
La famiglia però è barricata in casa col sostegno di un gruppo cospicuo di cittadini. Lacrime, urla strazianti, malori: un capofamiglia si è accasciato all’arrivo dei bobcat nella strada, mentre una donna ha minacciato di togliersi la vita qualora la sua famiglia avesse lasciato l’edificio.
La tensione è palpabile e qualcuno sta cercando di bruciare la bandiera italiana in segno di sfida verso lo Stato. La trattativa portata avanti dalla polizia si presenta alquanto complessa.
IL PRIMO LANCIO
CASAL DI PRINCIPE. Prima delle 8 del mattino sono arrivate le ruspe in via Ancona per eseguire la demolizione diventata definitiva e disposta dalla Corte di Appello.
Come preventivato da tempo il 2 settembre la sentenza sarebbe diventata esecutiva. Le due famiglie che vivono nell’immobile da demolire però non ne vogliono sapere di lasciare le proprie case senza una soluzione abitativa alternativa e rimangono barricate in segno di protesta. All’esterno dell’edificio e sui balconi diversi striscioni delle associazioni impegnate nella difesa delle case di necessità.
Sul posto ci sono carabinieri, polizia e Guardia di Finanza: al momento c’è grande tensione ma non si segnalano particolari problemi di ordine pubblico.
L’emergenza riguarda oltre 3mila case
“Mi dimetto perché non mi sento di rappresentare uno Stato nel momento in cui si presenta con la sua faccia più torva”. Cosi il sindaco, Renato Natale ha formalizzato ieri mattina le sue dimissioni. La protesta è contro la decisione della Procura di Santa Maria Capua Vetere di non concedere un’ulteriore proroga all’abbattimento, previsto per domani mattina, di uno stabile abusivo in via Ancona, dove risiedono due famiglie indigenti con quattro bimbi.
“Solo a Casal di Principe sono almeno 1400 le case dichiarate abusive con sentenza – afferma il sindaco Natale – 300 nel vicino Comune di Casapesenna, 1600 a San Cipriano d’ Aversa, e si tratta quasi sempre di case abitate da famiglie non abbienti. Sempre a Casal di Principe, per 250 abitazioni c’è l’ordine esecutivo di demolizione. Di ogni abbattimento è il Comune a farsene carico, per cui accanto al dramma abitativo si pone anche un problema di risorse pubbliche. Con la Cassa Depositi e Prestiti – aggiunge Natale – abbiamo acceso mutui per 1,6 milioni di euro per 11 abbattimenti; ogni demolizione costa tra 150mila e i 200mila euro. Se pensiamo che sono 250 le abitazioni a Casal di Principe per cui c’è un ordine esecutivo di abbattimento, arriveremmo alla cifra- monstre di 35 milioni di euro solo per il mio Comune; e pensare che la Cassa Depositi e Prestiti ha accantonato 50 milioni per le demolizioni”.
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