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Giovanni Ferrara getta la spugna. Non sono le uniche dimissioni

AGGIORNAMENTO. Ferrara ha 20 giorni di tempo per decidere cosa fare. Il suo posto viene preso dal vicesindaco Orlando Savino, ma solo per deliberazioni di urgenza, la giunta resta in carica, anche se Carmine Guida ha annunciato le sue dimissioni che protocollerà lunedì.

Ecco la lettera di Ferrara al segretario, “manca aggregazione, incapacità a fare squadra”, dice il 42enne. Forse è un pò riduttiva come motivazione e soprattutto non rispecchia la realtà.

La richiesta di Forza Italia era due assessori, con una delega al Bilancio, questo significava fare fuori Enrico Pignata da Casal di Principe, uno che Ferrara considera intoccabile. Questo è uno dei motivi che hanno determinato la decisione del 42enne di stanza a Talanico.

Forza Italia ha chiesto anche il 35 % di tutte le visibilità, il congelamento della vicesindacatura che a settembre sarebbe andata alla Lega.

In sintesi 2 a Fi, 1 Lega, 1 Cambiamente, 1 Ricominciare.

Un vero e proprio terremoto alla casa comunale si è dimesso anche il comandante dei vigili Stanislao Rivetti: “Non ci sono le condizioni per continuare”. Questo ha detto il veterano dei caschi bianchi, ora la palla passa a Mario Sabatasso.

 

IL PRIMO LANCIO

 

San Felice a Cancello. Il sindaco Giovanni Ferrara si è dimesso dalla carica. Le dimissioni sono state protocollate in questi minuti.

Nel pomeriggio si è incontrato con il presidente Giorgio Magliocca e gli ha ribadito che non poteva realizzare quanto era stato chiesto dai due partiti Lega e Forza Italia. Per lui la coperta era troppo corta. Ora ci sono 20 giorni di tempo. Lo avevamo previsto lunedì scorso, giusto per la cronaca.

Situazione davvero grottesca quella di San Felice, sarà difficile poter rimediare. Ora il 42enne ha 20 giorni di tempo, naturalmente spera che l’opinione pubblica lo supporti.

Segue aggiornamento.