San Felice a Cancello. C’era una spia che si era intrufolata tra i signori della droga di San Marco Trotti e che era alle dipendenze del gruppo dei Sazioni, quelli che andranno a giudizio l’undici gennaio nell’udienza al tribunale di Santa Maria Capua Vetere.
Un uomo a stipendio dei Biondillo aveva rapporti anche con i sammarchesi, poi passava tutte le notizie e i movimenti anche economici.
Ecco perché dagli atti dell’indagine viene fuori la collera di Alessio Biondillo nei confronti di quelli dei Trotti, era a conoscenza di parecchi movimenti.
Il ruolo di questo personaggio viene fuori anche da quella fuga di notizie relativa all’indagine su San Marco portata avanti dai carabinieri del nucleo operativo di Caserta.
Fatti e situazioni che si incrociano con l’ordinanza del luglio scorso eseguita dai carabinieri del nucleo operativo di Maddaloni.
Gli imputati
- Alessio Biondillo 44 anni San Felice a Cancello, via Ponte Trave, alias ‘o Sazione detenuto a Santa Maria Capua Vetere
- Luca Affinita 39 anni, San Felice a Cancello, Ponti Rossi, alias Lucariell detenuto a Santa Maria Capua Vetere
- Francesco Buono 29 anni di Airola (Bn) alias Ciccio detenuto a Poggioreale
- Di Caprio Andrea 41 anni di San Felice ma residente a Santa Maria a Vico, alias capa di bomba detenuto ad Avellino
- Patrizio Fruggiero 37 anni di San Felice frazione Talanico, alias ‘o Principe e the specialist detenuto a Benevento
- Salvatore Napolitano 44 anni di San Felice, Ponti Rossi, alias ‘o meccanico detenuto a Benevento
- Clemente Pelaggi 40 anni di Arienzo, alias ‘o reuccio di Capodiconca detenuto a Secondigliano
- Clemente Saccavino 39 anni di Forchia, detto Messi, detenuto a Secondigliano
Questi rispondono di associazione, dediti all’uso di sostanze stupefacenti, al fine di compiere attività d’acquisto, detenzione ai fini di spaccio: hashish, marijuana, cocaina e crack, con divisioni di compiti e funzioni.
Le indagini coordinate dalla DDA di Napoli sono state eseguite con importanti riscontri dagli uomini del nucleo operativo della compagnia di Maddaloni, diretto dal tenente Raffaele Di Donato.
Si va dalla primavera fino all’inizio dell’autunno 2019.
I ruoli
N.B. cliccando su ogni nome compare un articolo di profilo dell’imputato
Alessio Biondillo: Il capo e la mente della gang, è stato latitante per quasi 5 settimane, prima di consegnarsi, il 23 agosto. E’ un narcotrafficante di droga da sempre, una tradizione familiare. Nel periodo a cui si riferiscono le indagini guardava con sospetto al ritorno dei sammarchesi.
Luca Affinita: E’ l’assistente più vicino ad Alessio Biondillo, suo fedelissimo e vice da anni, esperto nel confezionamento e in generale degli stupefacenti.
Francesco Buono: Referente della gang per la zona caudina, l’importantissima piazza di Airola. Di Caprio si era messo in testa che voleva lavorare per lui.
Patrizio Fruggiero: The specialist nel manipolare la droga e nel riconoscere la qualità. Mostra insoddisfazione per quella vita che non gli piaceva più. Gli studi interrotti.
Salvatore Napolitano: Il meccanico della conosciuta famiglia che si occupa di un’importante officina e dell’assistenza stradale. Mette a disposizione l’officina come deposito per conservare i carichi nella disponibilità di ‘o Sazione, da cui prende un fitto mensile. Finito nel vortice e in difficoltà economiche, si fa regalare droga per venderla. Un disastro.
Clemente Pelaggi: Il referente di Arienzo storico del gruppo dei sazioni, spacciatore incallito nel suo eremo di Capodiconca. Arrestato più volte.
Clemente Saccavino: referente per la zona di Forchia ed Arpaia, uno che ha sempre fatto questo, ma si riforniva anche da altri, è il Messi della droga.
Andrea De Caprio: Su di lui si potrebbe scrivere un libro a parte. Assistente e corriere di Alessio Biondillo, gradualmente si prende anche un suo spazio e vende ad alcuni clienti in proprio. Era il tuttofare, il jolly, mostra segni di insofferenza anche nei confronti dei sazioni, è l’elemento chiave dell’inchiesta. I carabinieri di Maddaloni gli piazzano la cimice nella sua Citroen e incastrano tutti.
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