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Si costituisce dopo fuga di 5 settimane il narcotrafficante Alessio Biondillo

San Felice a Cancello. Si è costituito in serata al carcere di Santa Maria Capua Vetere Alessio Biondillo, uno dei principali narcos della Valle di Suessola e ras del mercato degli stupefacenti. Le forze dell’ordine avevano ormai braccato il 44enne e i carabinieri della Compagnia di Maddaloni gli avevano fatto terra bruciata intorno.

Così Biondillo ha deciso, dopo cinque settimane di fuga, di arrendersi. Era l’ultimo ricercato della maxi operazione che ha sgominato il cartello dello spaccio, certamente il nome più eclatante. Per l’occasione si è presentato in carcere coi capelli rasati e pronto a vedersi notificare l’ordinanza di custodia cautelare già eseguita nei confronti dei suoi complici.

Il personaggio

 

Alessio Biondillo, 44enne ras di via Ponte Trave, è uno degli elementi apicali dello spaccio della droga della Valle di Suessola e nella valle Caudina, una tradizione di famiglia visti i precedenti di spicco anche dei suoi parenti.

I sazioni, questo il soprannome con cui sono conosciuti, cresciuti e pasciuti nel segno degli stupefacenti.

Anche nel 2013, per l’operazione Poste Pay, spaccio di hashish in piazza Giovanni XXIII, evitò il carcere per quasi due mesi.

La retata scattò il sei novembre 2013, tutti furono beccati, soltanto lui dopo essere rimasto uccel di bosco si costituì alla fine delle vacanze di Natale, il 4 gennaio 2014.

Nelle intercettazioni di questa ordinanza emerge la sua figura di leader del sodalizio, soprattutto lui intratteneva i rapporti con i fornitori e aveva il controllo del libro mastro dei guadagni.

Sempre lui pagava mensilmente il meccanico Salvatore Napolitano che custodiva i carichi di droga che poi venivano smistati ai clienti spacciatori, con i quali intratteneva anche i rapporti.

I suoi collaboratori più fidati erano Luca Affinita e Andrea Di Caprio ma anche lo stesso Patrizio Fruggiero, esperto nel confezionare la droga.

Negli atti dell’indagine è emersa anche la sua volontà di andare a colpire chi non era dalla sua parte, i battitori liberi e gli stessi sammarchesi.

Considerato molto serio ed affidabile dagli addetti del settore della neve e del ‘nero’, a detta del suo autista Di Caprio guadagnava tra i 2 mila e i 3 mila euro alla settimana.