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In arrivo bando TFA per insegnanti sostegno nelle scuole: tutte le info

NAZIONALE – Per chi aspira a entrare nel mondo della scuola come insegnante, è ben noto che la via del sostegno rappresenta spesso l’opzione più immediata per iniziare a lavorare. Gli insegnanti di sostegno, infatti, sono molto richiesti in tutta Italia e ogni anno la domanda è elevata.

Per diventare insegnanti di sostegno è necessario conseguire l’abilitazione TFA, un titolo rilasciato dalle università attraverso un percorso a numero chiuso.

Nelle prossime settimane è attesa la pubblicazione del bando relativo al X ciclo del TFA Sostegno, e le università cominceranno a rendere noti i propri avvisi. I posti disponibili dovrebbero essere circa 32.000. L’avvio dei corsi è previsto, al più tardi, entro il mese di giugno.

Per partecipare al TFA Sostegno è necessario possedere determinati requisiti, che variano a seconda del grado scolastico. Per la scuola dell’infanzia e primaria è richiesto il diploma magistrale conseguito entro l’anno scolastico 2001/2002, oppure un titolo equivalente conseguito all’estero. In alternativa, è valida anche la laurea in Scienze della Formazione Primaria, o un titolo estero equipollente.

Per accedere al percorso nella scuola secondaria di primo o secondo grado è necessario avere un’abilitazione specifica su una classe di concorso o un titolo estero riconosciuto come equivalente. In alternativa, è sufficiente una laurea magistrale o a ciclo unico che consenta l’accesso ad almeno una classe di concorso. Chi intende insegnare materie tecnico-pratiche può accedere anche con il diploma ITP.

L’accesso al TFA Sostegno prevede tre prove obbligatorie e selettive. Ognuna di esse deve essere superata con un punteggio minimo di 21 su 30. La prima fase consiste in una prova preselettiva a risposta multipla, pensata per valutare le competenze linguistiche, le abilità logico-matematiche, la comprensione del testo e le conoscenze di base in pedagogia e didattica speciale.

Sono esonerati dalla preselettiva i candidati con una disabilità pari o superiore al 66% e coloro che abbiano maturato almeno 36 mesi di servizio su posto di sostegno, anche non continuativi, presso scuole statali o paritarie.

La seconda fase prevede una prova scritta con domande a risposta aperta o semi-strutturata. I contenuti si concentrano sulle discipline psicopedagogiche e metodologico-didattiche, e mirano a valutare la capacità del candidato di progettare interventi educativi individualizzati, efficaci e conformi alla normativa vigente.

La terza e ultima prova è il colloquio orale. Questa fase serve a verificare le competenze comunicative, la capacità di argomentare e l’attitudine all’insegnamento di sostegno. Il colloquio può includere l’analisi di casi concreti e la simulazione di attività didattiche, con l’obiettivo di valutare l’abilità del candidato di operare in contesti inclusivi e di affrontare situazioni educative diversificate.

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