Marcianise/Santa Maria Capua Vetere. Un nuovo scandalo si abbatte sulla politica europea e italiana. Mercoledì sera, poco dopo le 23, un alert giunto alla questura di Caserta ha segnalato la presenza di una persona ricercata in un B&B di Santa Maria Capua Vetere. Si trattava di Lucia Simeone, 48 anni a giugno, originaria di Ercolano e collaboratrice dell’eurodeputato di Forza Italia Fulvio Martusciello. La donna è stata arrestata successivamente in un albergo di Marcianise sulla base di un mandato di arresto europeo emesso dalla magistratura federale belga.
L’indagine è parte del filone italiano di un’inchiesta che coinvolge presunti episodi di corruzione legati al colosso delle telecomunicazioni Huawei per facilitare l’espansione della tecnologia 5G in Europa. Simeone è accusata di associazione per delinquere, corruzione e riciclaggio ed è ora detenuta nella sezione femminile del carcere di Secondigliano.
Il caso ruota intorno a due fatture considerate false per un totale di circa 46mila euro, che secondo gli inquirenti sarebbero servite a mascherare il pagamento di tangenti per influenzare una lettera inviata il 10 febbraio 2021 a tre commissari europei. Tra i firmatari c’era anche Martusciello, ma l’eurodeputato non è indagato e ha smentito ogni coinvolgimento.
Gli investigatori stanno analizzando flussi finanziari collegati a due lobbisti: l’italo-belga Valerio Ottati e il portoghese Nuno Miguel Benoliel de Carvalho Wahnon Martins. Proprio da un conto riconducibile a quest’ultimo sarebbero partiti bonifici verso Simeone e lo stesso Martusciello.
L’avvocato di Lucia Simeone, Antimo Giaccio, sostiene che la sua assistita fosse solo una segretaria esecutrice di ordini. Domani sarà interrogata dalla Corte d’Appello per chiarire la sua posizione.
Dopo il Qatargate, un altro caso di presunta corruzione con radici a Bruxelles scuote la politica italiana.
Un click e sei sempre informato! Iscriviti al nostro canale WhatsApp per ricevere le news più importanti. Premi qui ed entra!
