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Rissa di Natale all’Anfiteatro, verdetto bis per 3. TUTTI I NOMI

SANTA MARIA CAPUA VETERE. Sono stati comminati complessivamente otto anni e dieci mesi di prigione. Questo è stato l’esito dell’accoglimento delle proposte di concordato presentate alla sesta sezione della Corte di Appello di Napoli, riguardo alle tre sentenze di condanna in primo grado a carico di altrettanti imputati coinvolti nella rissa verificatasi il 24 dicembre 2023 in piazza Adriano, di fronte all’Anfiteatro Romano a Santa Maria Capua Vetere. I soggetti sono accusati di tentato omicidio e lesioni gravissime.

I giudici napoletani hanno quindi modificato le pene: 3 anni e 4 mesi per Cristian D’Ambrosio (4 anni e 2 mesi in primo grado) e Giovanni Barracano (4 anni e 2 mesi); 4 anni di prigione per Antonio Pio Salemme (5 anni e 6 mesi in primo grado). Nella stessa vicenda sono stati coinvolti Massimiliano Barbato e Vittorio Merola che hanno concordato pene più lievi: 3 anni di reclusione per Barbato e 3 anni e 2 mesi per Merola.

Secondo quanto ricostruito dal sostituto procuratore Armando Bosso, intorno alle 18:30 del 24 dicembre al bar Juiss è scaturita una discussione tra due fratelli albanesi di 16 e 20 anni, D.M. ed E.M., e i giovani della città del Foro. La lite si è spostata all’esterno e ha presto assunto toni violenti. I due fratelli sono stati colpiti brutalmente con calci, pugni e persino con una sedia, usata come arma contundente. A subire maggiori danni è stato il ragazzo di 16 anni, colpito almeno 4 volte al torace con “un oggetto appuntito e tagliente”. Un polmone è collassato e il giovane è stato trasportato d’urgenza all’ospedale civile di Caserta, dove è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico per rimuovere la milza.

Il fratello di 20 anni ha riportato ferite meno gravi. Successivamente all’aggressione, i video dell’incidente hanno iniziato a circolare online. Il primo a essere identificato è stato Vittorio Merola, che, dopo aver visto i filmati, ha riconosciuto i suoi compagni e ha rivelato i loro nomi, portando all’identificazione degli indagati. Il pm di Santa Maria Capua Vetere, durante la requisitoria, aveva richiesto 15 anni di reclusione.