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Imprenditore a processo per aver partecipato al clan denuncia il boss durante interrogatorio

San Marcellino. A breve inizierà presso il Tribunale di Napoli il procedimento a carico di Luigi Annibale, accusato di aver partecipato al Clan dei Casalesi con i gravissimi capi d’imputazione quale armiere e cassiere del Clan.

Il processo è stato fissato dinanzi al G.u.p. del Tribunale Partenopeo che dovrà decidere sul rinvio a giudizio dell’imprenditore che, da sempre, ha dichiarato la propria estraneità a tutti i fatti contestati e, anzi, ha trovato la forza per denunciare i propri aguzzini.

A comunicarlo è il suo avvocato

Luigi Annibale –dice–  nel mese di febbraio del 2024, in sede di interrogatorio, ha trovato la forza ed il coraggio di denunciare le condotte subite negli anni da Reccia Oreste, consistite nell’ingerenza dello stesso negli affari societari della persona offesa, addirittura “dirigendo” alcune assunzioni e impossessandosi di vari veicoli della stessa. L’Annibale ha anche chiarito come era costretto a versare some di denaro per evitare aggressioni ed ulteriori intromissioni nella vita privata ed in quella imprenditoriale”.

Al Giudice partenopeo quindi l’ardua scelta di decidere in merito alla possibilità di instaurare un dibattimento nei confronti dell’Annibale o credere alla pronta e celere risposta, al punto da arrivare ad una denuncia, da parte dell’imputato che, come detto, si è sempre schierato contro l’appartenenza ad ogni tipo di attività criminosa, ancora di più a quella associativa. L’Annibale è consapevole che questa sua scelta potrebbe costargli caro, ma è evidente, che deve essersi reso conto che era meglio dire la sua verità, piuttosto che rischiare di vedersi condannato per reati che lui ritiene di non aver mai commesso. Certamente le indagini faranno il loro corso.