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Prezzo olio d’oliva in aumento: perché i costi continuano a salire

NAZIONALE – Ormai il costo dell’olio d’oliva al supermercato è arrivato a 9 euro al litro e secondo una ricerca 1 italiano su 3 non lo acquista più virando su quello di semi. È quanto emerge da un’indagine condotta dall’Istituto Piepoli, che ha intervistato un campione di italiani.

Nel giro di poco tempo il prezzo dell’olio d’oliva è salito da 4 a 9 euro cambiando così le abitudini di circa il 30% degli italiani. In particolare il 47% degli intervistati dichiara di aver diminuito il consumo del 30% e il 40% dice di averlo dimezzato. Più in generale, il 45% del campione sostiene di aver cambiato le proprie abitudini in cucina passando al più economico olio di semi: molti solo per cucinare, alcuni anche per condire.

Dietro questa ondata di aumenti i cambiamenti climatici. La siccità prolungata ha dimezzato di molto la produzione in paesi storicamente produttori come appunto Italia e Spagna. La diffusione della xylella, un patogeno che ha già ucciso più di 21 milioni di piante di ulivo, ha contribuito poi ulteriormente a complicare la situazione. Solo in Italia si è registrato un calo di produzione nel 2023 del 37%. Chiaramente meno offerta a fronte di una domanda sempre elevata che ha fatto schizzare in alto i prezzi.

Ma fino a quando assisteremo a prezzi così folli? Secondo le previsioni il prezzo dell’olio d’oliva è destinato a restare alto e ad aumentare ulteriormente almeno fino alla fine del 2024. Con la produzione di quest’anno che ci si auspica possa tornare ai livelli passati, nel 2025 la speranza è che il prezzo scenda. Ma come spesso accade, quando un prezzo di un prodotto aumenta, poi difficilmente tornerà ai livelli di prima.