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Pane, pasta, olio di semi: rincari alle stelle

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NAZIONALE – Sono ormai passati 2 anni dallo scoppio della guerra in Ucraina con tutte le conseguenze che questo conflitto nel cuore dell’Europa ha portato. Una conseguenza è stata sicuramente il rincaro di alcune materie prime. Sopratutto la farina, con l’Ucraina che è uno dei primi produttori europei. Questo ha portato a rincari di pane e pasta sopratutto.

A sancirlo è stato il Centro di formazione e ricerca sui consumi (C.r.c.) che ha messo a confronto i listini di pane, pasta e olio d’oliva in 5 grandi città italiane per capire come siano cambiati i prezzi dal periodo pre-conflitto a oggi.

Ebbene a Roma un chilo di pane costa oggi in media il 22% in più rispetto a due anni fa, +14,7% la pasta; a Milano l’olio di semi di girasole costa addirittura il 38,9% in più, +23,2% la pasta. Fortissimi i rincari a Bologna: rispetto al periodo pre-guerra, l’olio di semi costa il 47,2% in più, +31,3% la pasta. A Napoli il pane è aumentato in media del 23,9%, la pasta del 17%, con spaghetti, penne e fusilli che costano a Palermo il 19,3% in più su gennaio 2022 (+9,2% il pane).

Al netto dell’inflazione del biennio 2022-2023, pari al 13,8% in Italia, i dati dimostrano che a due anni di distanza dallo scoppio della guerra i rincari dei prezzi non sono rientrati, e gli aumenti per beni di largo consumo come pane e pasta non risultano riassorbiti dal mercato.