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Mozzarelle e scommesse nel tesoro del clan, inchiesta fa flop: solo un condannato

SAN CIPRIANO D’AVERSA/CASAPESENNA. E’ stata emessa la sentenza di primo grado per 5 imputati coinvolti nell’inchiesta sul tesoro del clan Zagaria. Un solo condannato, il giovane Mario Nobis, figlio di Salvatore Nobis: gli sono stati inflitti 4 anni e 8 mesi di reclusione con l’accusa di aver fatto parte del clan.

Assolto il padre Salvatore Nobis, lo zio Giovanni Nobis e la moglie di quest’ultimo Rita Fontana. Si procede separatamente per Inquieto. Per i fratelli Nobis e la Fontana l’accusa, smontata in sede di sentenza, era di riciclaggio ed intestazione fittizia di beni.

Nobis jr, invece, per la Dda avrebbe ricoperto il ruolo di collante tra il padre e alcuni esponenti del clan dei Casalesi, soprattutto per quanto concerne il settore delle estorsioni. Percorsi, quelli seguiti dall’Antimafia, che conducono dritti in Romania e finiscono per unire gli interessi della famiglia di “Scintilla” a quelli degli Inquieto, fedelissimi di Michele Zagaria.

Dal cambi degli assegni ai videopoker, dalle informazioni provenienti dal carcere agli stipendi alle famiglie fino al caseificio di famiglia: sono tanti gli aspetti monitorati nel corso dell’indagine.