AVERSA. I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Aversa, in data 13 aprile 2023, all’esito di una lunga e articolata attività di indagine diretta dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza, che dispone misure cautelari nei confronti di 2 persone (entrambi agli arresti domiciliari), emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli Nord su richiesta della Procura della Repubblica di Napoli Nord.
Sette mesi di raid
Le indagini, dirette dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord e condotte dai Carabinieri della Sezione Operativa del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Aversa, tra maggio e dicembre 2022, hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti di 2 soggetti, ritenuti responsabili di furto aggravato ed estorsione.
I destinatari delle misure cautelari sono gravemente indiziati di aver intrapreso un ingente e remunerativo circuito criminale basato sui furti di autovetture e conseguente richiesta estorsiva, con la c.d. tecnica del “cavallo di ritorno”, costringendo i proprietari delle autovetture asportate a pagare elevate somme di denaro per ottenere nuovamente il possesso del veicolo.
L’attività investigativa, basata su continui ed incessanti servizi di osservazione, controllo e pedinamento – effettuati anche e soprattutto nelle fasce orarie serali e notturne -, su attività di intercettazione telefonica e sulla dettagliata escussione delle vittime, ha permesso di ricostruire nei minimi dettagli l’attività criminale. Il fenomeno dei c.d. “cavalli di ritorno”, infatti, ha avuto un aumento vertiginoso nell’ultimo anno, portando numerosi cittadini a pagare ingenti somme di denaro e, quando ciò non avveniva, i veicoli non solo non venivano riconsegnati, ma presumibilmente venivano smontati e i pezzi rivenduti illegalmente.
Le indagini hanno, inoltre, permesso di appurare che i soggetti destinatari delle misure cautelari sono risultati veri e propri professionisti del fenomeno predatorio in esame, dato desumibile sia dall’accurato modus operandi posto in essere, sia durante le fasi del furto dei veicoli e sia nelle fasi seguenti della richiesta estorsiva e, soprattutto, della “riscossione” della somma di denaro richiesta.