Skip to main content

Rapporti col parroco durante pellegrinaggio: “L’ho perdonato come ha fatto la Madonna”

 

MADDALONI/CASAPESENNA. Udienza importante ieri in Appello per l’ex sacerdote di Casapesenna Michele Barone. E’ stata ascoltata una delle ragazze che hanno accusato il sacerdote in riferimento ai messaggi che il parroco inviava col suo cellulare.

La giovane ha riferito ai giudici di aver avuto rapporti col parroco sia in nave che in albergo nel corso di una visita a Medjugorje ma di averlo perdonato. Era stata soggiogata dal parroco – a suo dire – e quindi non aveva avuto la forza di reagire alle avances.

I fatti

Michele Barone, ex sacerdote della Diocesi di Aversa era stato condannato in primo grado a dodici anni di reclusione per lesioni gravissime commesse nei confronti di una 13enne durante riti esorcistici. Era stata la Corte di Appello di Napoli, davanti alla quale si sta svolgendo il processo di secondo grado a disporre l’annullamento per insussistenza delle esigenze cautelari di ogni restrizione alla libertà personale per l’ex prete, difeso dall’avvocato Maurizio Zuccaro. Barone fu arrestato nel febbraio 2018 dalla Squadra Mobile di Caserta all’aeroporto napoletano di Capodichino, di ritorno da un viaggio religioso in Polonia, a Cracovia; era insieme ai genitori della minore di 13 anni, anch’essi arrestati.

 

Dopo l’arresto, arrivò la sospensione del Vescovo di Aversa e infine la decisione di Papa Francesco di spogliare Barone dell’abito talare. Barone è rimasto in carcere fino al marzo del 2020, quindi è stato posto ai domiciliari, dove si trovata quando ha ricevuto la notizia della decisione dei giudici d’appello. Dal processo di primo grado è emerso che Barone e i genitori della 13enne – anch’essi condannati – credevano che quest’ultima fosse indemoniata, e così decisero di sottoporla a riti di esorcismo, che furono praticati dal prete allora in servizio al Tempio di Casapesenna, senza però alcuna autorizzazione.

 

La Procura di Santa Maria Capua Vetere che coordinò l’indagine aveva contestato a Michele Barone, originario di Casapesenna, anche la violenza sessuale ai danni di due donne maggiorenni (i pm chiesero 22 anni), ma il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere lo ha assolto (sentenza del 7 febbraio 2020) da questa accusa condannandolo per le lesioni provocate alla piccola 13enne e per maltrattamenti