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Casa contesa e tensione, il chiarimento del legale: “Carabinieri chiamati da noi”. La ricostruzione

 

CAPUA. In riferimento a due articoli pubblicati dalla nostra testata (l’ultimo in data 29/10) su un’abitazione contesa tra area Pip e rione Ferrovia riportiamo la rettifica dell’avvocato Manolo Iengo, legale della persona chiamata in causa (ma mai identificata) nei due articoli.

La rettifica

“In relazione alla disputa giudiziaria, dovrà essere precisato che l’immissione nel possesso dell’immobile in favore della moglie è avvenuto regolarmente, con l’ausilio ed alla presenza della Forza Pubblica nonché del Funzionario U.N.E.P. in servizio presso il Tribunale di S. M. C. Vetere il quale ha proceduto alla consegna delle chiavi dell’unità immobiliare, ha assistito al cambio delle serrature dei vani di accesso della predetta abitazione ed, infine, al regolare rilascio dell’immobile  ed all’ingresso dell’assegnataria.

 

Sempre ai fini di una corretta, imparziale e veritiera ricostruzione dei fatti doveroso evidenziare che l’unità immobiliare adibita a casa coniugale è stata assegnata alla moglie in virtù di accordo e relativa separazione consensuale dei coniugi ma deve al contempo precisarsi altresì che sulla predetta unità immobiliare (di proprietà del marito) insiste dal lontano 1984 usufrutto vitalizio in favore della 86enne madre la quale ha da tempo (e già antecedentemente alla vicenda giudiziaria de qua) trasferito la propria residenza ed attualmente dimora presso la citata unità immobiliare. Deve essere infine precisato che la presenza all’interno della detta abitazione successivamente al rilascio avvenuto, è giustificata solo ed esclusivamente dalla circostanza che l’usufruttuaria (nei confronti della quale non vi è alcun provvedimento di rilascio) è soggetto gravemente malato e che ha bisogno di assistenza per lo svolgimento delle comuni attività ordinarie e quotidiane della propria vita. La riprova di quanto appena evidenziato è data dal fatto che il funzionario U.N.E.P. del Tribunale di S. M.C. Vetere, al momento del rilascio della casa coniugale da parte e la contestuale immissione in possesso in favore della signora, si premurava che una copia delle “nuove” chiavi fosse consegnata anche alla madre 86enne, usufruttuaria dell’immobile de qua oltre che dimorante presso la predetta abitazione.

In particolare, con riferimento agli episodi riportati nell’articolo pubblicato in data odierna, deve specificarsi che in data 28 ottobre u.s. la sig.ra 86enne – a seguito di apposizione di lucchetti e catenacci installati sugli accessi della propria abitazione, è stata impossibilitata a far rientro nella stessa e, per tale ragione, ha provveduto a sporgere formale denunzia-querela presso la locale Stazione dei CC. Non da ultimo, con riferimento all’intervento dei carabinieri (pure citato in entrambi gli articoli) deve evidenziarsi che gli stessi sono accorsi in loco su espressa chiamata ed a tutela del mio cliente e NON – come falsamente riportato – su richiesta della signora per attività poste ai danni di quest’ultima. Tali precisazioni si rendono necessarie e doverose al fine di ripristinare la verità dei fatti ed i diritti non solo del mio cliente ma anche ed in particolare dalla di lui madre.”