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Imprenditore ucciso, finisce davanti a giudice dopo estradizione

Santa Maria Capua Vetere (red.cro.). Comparirà davanti ai giudici del Riesame il prossimo 14 maggio Algert Datja, muratore 33enne, albanese di Tirana, ritenuto secondo l’accusa l’esecutore materiale dell’omicidio di Pasquale Guarino, l’imprenditore agricolo di Santa Maria Capua Vetere ucciso a colpi di pistola nella sua azienda otto anni e mezzo fa durante una tentata rapina.

Davanti al gipdel tribunale sammaritano, Alessandra Grammatica, appena dopo l’arresto si era avvalso della facoltà di non rispondere, dichiarandosi semplicemente innocente. Dopo circa un mese dalla richiesta di estradizione avanzata dall’Italia all’Inghilterra, si era consegnato a fine Maggio alle autorità ed era stato arrestato all’aeroporto romano di Fiumicino.

Ad attenderlo allo scalo, c’erano i carabinieri della compagnia di Santa Maria Capua Vetere e la Polizia di Frontiera Aerea, per la notifica del mandato di arresto europeo previsto dal Taca (Trade and Cooperation Agreement) nell’ambito della Convenzione che disciplina la consegna tra Stati dell’Unione Europea e Regno Unito. L’individuazione dell’uomo ad Harrow, è stata realizzata nella seconda parte dell’indagine sul delitto coordinata dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere ed eseguite dai carabinieri con l’Interpol e il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia della Direzione Centrale della Polizia Criminale. Il 33enne era stato riconosciuto (anche da alcune foto pubblicate sui social) come uno dei tre uomini autori della violenta rapina grazie ad intercettazioni telefoniche, immagini riprese da telecamere installate nella zona del delitto e alcune testimonianze. Sono in corso ulteriori indagini per individuare gli altri due banditi complici del 33enne.