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Fallimento lungo 15 anni, condannato ministero di Giustizia ma non paga. Società ricorre al Tar

Caserta. Ottiene la condanna del ministero di Giustizia e un indennizzo di circa cinquemila euro per avere aspettato 15 anni la chiusura del fallimento della sua società, ma è costretto a rivolgersi al Tar per ottenere l’incasso della somma che ritardava ad essere erogata.
L’odissea dell’amministratore di una società di Caserta inizia nel 2008 quando viene dichiarata fallita la società: la procedura dura oltre il tempo previsto e così nel 2023, quando il tribunale di Santa Maria Capua Vetere chiude il fallimento, il ricorrente chiede l’applicazione della legge Pinto che scatta per la lunghezza dei processi oltre i tempi ragionevoli. Una volta ottenuto il risarcimento dalla Corte di Appello di Napoli, il ministero tarda a pagare. A questo punto scatta il ricorso al TAR che dichiara eseguirsi il pagamento da parte del Ministero oltre agli interessi di legge, a titolo di equa riparazione per l’eccessiva durata del fallimento società. In caso di ulteriore inadempienza, il Tar ha previsto anche la nomina di un Commissario ad acta, senza diritto al compenso per il Ministero.