CASAL DI PRINCIPE. Sembra una contraddizione in termini. In carcere si è riabilitato alla grande: due lauree, peraltro col massimo dei voti, un master e un percorso che di fatto seppellisce la sua carriera criminale che lo ha condotto fino alla condanna a 18 anni di reclusione.
Domiciliari negati per un ras del clan dei Casalesi, dottore in Economia e Giurisprudenza. Il tribunale di sorveglianza di Bologna gli ha infatti negato la scarcerazione e – secondo quanto riferito da “Il Corriere della Sera” che ha rilanciato la notizia – i motivi sarebbero legati anche alla sua nuova posizione.
E’ stato infatti riconosciuto il suo distacco dal clan che ha portato l’uomo a usufruire già da tempo di permessi per completare il suo percorso di studi, grazie al quale si è laureato prima in Economia e Commercio e poi in Giurisprudenza sempre con 110 e lode.
“Con la laurea conseguita in carcere e la frequentazione di un master per giurista di imprese si ritiene possano affinare le indiscusse capacità del ricorrente e dunque gli strumenti giuridici a sua disposizione per reiterare condotte illecite in ambito finanziario ed economico” è quanto hanno evidenziato i magistrati che ritengono peraltro la detenzione in carcere compatibile con le sue condizioni di salute.