NAZIONALE. Due fratelli muoiono per un incidente sulla stessa strada a 12 anni di distanza. Quando non lo hanno visto rientrare hanno capito subito. Il viavai di sirene, i primi messaggi degli amici, la corsa disperata di un paio di chilometri per avere la tragica conferma di quello che avevano già compreso.
Esperienza già vissuta
Perché loro, i familiari, quell’esperienza l’avevano già vissuta. Esattamente 12 anni fa avevano perso un figlio per un drammatico incidente stradale. Venerdì sera si sono trovati di fronte alla stessa scena. Straziante. La comunità di Pontinia, piccolo centro al confine con il capoluogo pontino, si trova a lutto. Si piange la scomparsa di Giacomo Truini, 20 anni il prossimo 23 febbraio.
Il 20enne ha perso la vita perché la sua auto è finita contro un grosso albero . Forse Giacomo ha tentato schivare un cane che ha attraversato l’Appia, all’altezza del chilometro 82, dove la statale si incrocia con la Migliara 50. Era lì, a poche centinaia di metri da casa, ancora un minuto e sarebbe arrivato, ma la sua vita si è spenta per sempre tra le lamiere contorte della Hyundai I 10. Solo i vigili del fuoco hanno potuto estrarre il suo corpo da quelle lamiere.
La dinamica
Inutili i soccorsi dei sanitari dell’Ares 118. Mentre gli agenti della Polizia stradale di Terracina, guidati da Giuliano Trillò, cercano di ricostruire la dinamica. C’è, in realtà, un cane trovato poco distante dal luogo dell’incidente ma non è chiaro se c’entri con il drammatico impatto. E con un dolore immenso che si è ripresentato.
Il primo fratello morto
Anche Samuele Truini, all’epoca 21 anni e padre da qualche mese, era morto sulla Migliara 50. Anche lui a pochi chilometri da casa. L’unica differenza è che era giorno. Il ragazzo stava andando al lavoro ed era uscito dalla carreggiata cercando di evitare lo scontro con un autoarticolato carico di balle di fieno.
Aveva provato a schivarlo ed era scivolato sull’erba che costeggia la strada, finendo nel canale con la sua Fiat 500. Era il 21 luglio del 2009, Giacomo aveva solo 8 anni allora, poi era cresciuto come «un ragazzo modello». Così lo descrive chi lo conosceva. Un terribile destino, una vera e propria maledizione accompagna la morte di questi due fratelli. La morte li ha colti sulla stessa strada dodici anni uno dall’altro.