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Dcpm, Sileri gela i ristoratori: “Locali riaperti dopo Natale”. Vaccino per 10 milioni

 

 

NAZIONALE. Nonostante prosegua il calo dei contagi, “siamo lontani dal cantare vittoria. Sara’ necessario un Natale diverso, altrimenti crescera’ di nuovo la curva”. Lo dice in un’intervista a ‘La Stampa’ il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri.

 

Resta un’attenzione massima, che trovera’ concretezza nel prossimo Dpcm, “a partire dagli spostamenti tra Regioni, che dovranno essere limitati”. Sileri pensa sia necessario vietare anche i viaggi tra regioni gialle: “Entro la fine di dicembre e’ verosimile che la maggior parte delle Regioni siano in fascia gialla e a quel punto sarebbero sufficienti i pranzi di Natale con dei positivi a tavola per rischiare una strage”. Degli spostamenti verso le seconde case all’interno della propria regione “si sta discutendo. Il punto, in questo caso, e’ con quante persone si va nelle seconde case”.

 

Il coprifuoco “deve restare alle 22”. I ristoratori “vanno liberati, facciamoli riaprire, ma dopo le festivita’ natalizie. In questo momento dobbiamo continuare a dare ossigeno agli ospedali”. Per ora “lascerei tutto cosi’, congelato e a gennaio inizierei a valutare un allentamento delle misure per loro, ma anche per teatri e cinema”. Il viceministro ricorda di essere sempre stato per “la scuola aperta. I dati mostrano che i contagi non avvengono negli istituti. Sarebbe auspicabile riportare in classe anche gli studenti delle superiori a partire da questa settimana se la curva dei contagi registrasse un calo deciso”. Se invece il calo fosse moderato “e’ bene rimandare a dopo le feste”. In primavera “potrebbe esserci una recrudescenza del virus, anche se non cosi’ forte. Per evitarla, in teoria, dovremmo avere almeno 8 milioni di persone gia’ vaccinate”.

 

L’arrivo dei vaccini, “sara’ un momento importante”, ma saranno sempre i comportamenti a fare la differenza. Se arriveranno 20 milioni di dosi di vaccino (che non sara’ obbligatorio) in 6 mesi, “vorra’ dire che potremo vaccinare 10 milioni di italiani, la meta’, perche’ per ogni dose di vaccino va fatto un richiamo. Credo che solo a ottobre avremo dei numeri sufficientemente alti”.