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“Consigliere incompatibile”: lettera protocollata. Avviata la procedura

San Felice a Cancello. Giovanni Ferrara non ha nessuna intenzione di mollare la presa, sa bene che se dovesse cadere non avrà più una seconda chance di fare il sindaco a San Felice a Cancello. Il 42enne di stanza a Talanico oggi non ha più i numeri per andare avanti, eppure non è detta l’ultima parola, vuole sbarazzarsi dei grandi elettori che sono dietro gli ex Forza Italia.

 

In settimana c’era stato già un tentativo da parte dei ribelli di far saltare il banco raccogliendo le firme da un notaio, ma alla fine non hanno raggiunto il numero. Sarebbe più giusto affrontare la cosa in un consiglio comunale anziché ricorrere a questi mezzi.

Nei giorni scorsi è stata protocollata in Municipio la lettera da parte di un cittadino, un certo D’Addio, che ha scritto di un debito di un consigliere comunale di maggioranza nei confronti dell’Ente.

In particolare nella missiva si parla del consigliere Enzo Sgambato, uno dei 6 scissionisti.

Lo scrivente dice: “In caso di debito liquido ed esigibile in capo all’amministratore, nei confronti del proprio ente, l’amministratore si trova in una posizione di incompatibilità. L’incompatibilità verrà meno quando il debito sarà estinto. La rateizzazione del debito richiesta al proprio ente non è sufficiente a far venir meno le ipotesi di incompatibilità, è solo una semplice modalità di pagamento.

Con la presente voglio chiedergli in primis di far rispettare la legge, in secundis di fare un controllo anche sugli amministratori e altri consiglieri sia di maggioranza e di minoranza”.

Stiamo parlando dell’ABC dell’amministrazione l’articolo 63 del TUEL.

 

Il segretario comunale ha già avviato la procedura, quindi è chiaro che se Sgambato è incompatibile il prossimo consiglio comunale dovrebbe essere quello della surroga. Al suo posto entrerebbe Anellina Martone, prima dei non eletti della lista Ricominciare.

I ribelli scenderebbero a 5 e la maggioranza con il voto del sindaco a 9, quindi ci sarebbero i numeri per andare avanti, indipendentemente da quello che faranno i 5 stelle.

E’ strano che uno come Enzo Sgambato, sostenitore della prima ora di Giovanni Ferrara si sia messi così di traverso.

Inoltre anche da Polvica c’è amarezza da parte di diversi elettori che non approvano il comportamento del consigliere comunale Gianluigi Carfora, secondo loro troppo prono al verbo piedarienzano: della serie hanno fatto tanto per farlo votare e lui trama per mandare a casa l’amministrazione.