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Contrabbando col reddito di cittadinanza, spuntano le proprietà. Traditi da intercettazioni. Ecco chi sono

Marcianise. Sono stati traditi anche dalle intercettazioni e dai quei telefoni, intestati a prestanome, che loro ritenevano sicuri. E’ questo uno dei dettagli che emerge dalle indagini della Guardia di Finanza di Capua sul giro di contrabbando, che ha portato mercoledì alla notifica di 11 misure nei confronti di altrettanti indagati quasi tutti (solo uno non fece domanda) beneficiari del reddito di cittadinanza.

Gli stessi, oltre ad aver conseguito ingenti profitti derivanti dalla vendita delle sigarette di contrabbando, in alcuni casi hanno anche omesso di dichiarare, nelle istanze presentate all’I.N.P.S., il possesso di beni mobili ed immobili intestati ai componenti dei rispettivi nuclei familiari. Nei loro confronti e nei confronti dei familiari richiedenti fraudolentemente l’emolumento assistenziale è scattata, quindi, la denuncia a piede libero per violazione al D.L. 4/2019, con conseguente revoca immediata del beneficio

Le indagini hanno preso le mosse da un primo sequestro di 200 chili di tabacchi lavorati esteri, operato dai finanzieri nei confronti di due capuani, che erano soliti rifornirsi sul mercato napoletano. Dalle successive investigazioni si è quindi riusciti a ricostruire l’intera filiera criminale, definendo puntualmente responsabilità e ruoli ascrivibili ai singoli indagati, tutti membri di un’unica organizzazione autofinanziata, che poteva contare su fornitori di fiducia e venditori al dettaglio fidelizzati e che si era dotata di diversi depositi di stoccaggio temporaneo e furgoni per le singole consegne.

A capo del gruppo criminale vi era un 69enne di Crispano il quale, oltre ad avvalersi della collaborazione dei due figli – che provvedevano materialmente allo stoccaggio del tabacco e alle successive consegne sul territorio – organizzava l’intero traffico, curando personalmente i contatti con fornitori e clienti e sovrintendendo anche alle consegne con funzione di ‘staffetta’.Durante l’indagine, le intercettazioni telefoniche e ambientali e i numerosissimi servizi di appostamento e pedinamento hanno consentito l’effettuazione di numerosi interventi repressivi, permettendo l’arresto di 6 persone colte in flagranza di reato al momento delle consegne e il sequestro di oltre 1,6 tonnellate di sigarette, nonché l’individuazione di 3 locali adibiti a deposito di prossimità servente i luoghi di vendita al minuto.Il gip ha quindi disposto l’arresto del capo dell’organizzazione, il divieto di dimora nella Regione Campania per i figli dello stesso e per il fornitore abituale delle sigarette, l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per i venditori al dettaglio e il sequestro di tre automezzi e dei due immobili adibiti a deposito per lo stoccaggio delle sigarette di contrabbando

GLI INDAGATI

Verdone Antonio 1950 Crispano – capo – carcere
Colucci Salvatore 1971 Napoli – fornitore – divieto di dimora
Verdone Salvatore 1978 Frattamaggiore – addetto consegne – divieto di dimora
Verdone Franco 1979 Crispano – addetto consegne- divieto di dimora
El Rah. Abd. 1972 Marcianise – obbligo di firma
Muro Anna 1960 Marcianise – – obbligo di firma
Sodano Antonio – Marcianise – – obbligo di firma
Badri Rachid 1972 Marcianise – – obbligo di firma
Merino Felicia 1954 Marcianise – – obbligo di firma
Sodano Andrea – Marcianise – – obbligo di firma
Golino Silvana 1976 Marcianise — obbligo di firma

 

 

In alto Antonio Verdone, Salvatore Verdone, Franco Verdone, Salvatore Colucci
In basso El Abderrahaman, Anna Muro, Felicia Merino, Andrea Sodano, Antonio Sodano