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“Carcere a vita: ha fatto uccidere l’amante del marito”. Il pm chiede altre 4 condanne. NOMI E FOTO

Marcianise. Quattro condanne chieste per due omicidi e una per estorsione. E’ questo il bilancio della requisitoria pronunciata pochi minuti fa dal pubblico ministero della Dda Luigi Landolfi per due fatti di sangue. Il più clamoroso riguarda l’omicidio dell’amante del boss Mimì Belforte, la giovane casertana Angela Gentile. Un ergastolo e una richiesta a 30 anni di reclusione sono stati chiesti, Maria Buttone e per suo marito, il boss detenuto ormai da 20 anni.

Della Gentile si sono perse le tracce dal 28 ottobre 1991. La figlia della vittima di lupara bianca è stata cresciuta a casa del boss proprio come una figlia. Sua madre ha per avuto una relazione con Belforte prima del matrimonio tra il padrino di camorra e la Buttone. La Gentile accompagnò la figlia a scuola ma non andò mai a riprenderla e i familiari denunciarono il caso soltanto tre giorni dopo perchè pensavano che la sorella fosse in Germania.

Gli altri fatti contestati

Nella stessa udienza c’è stata anche la requisitoria per l’omicidio di Antonio Piccirillo, operatore ecologico ammazzato nel 1996. Per quel delitto il pm Landolfi ha chiesto anche una condanna a 20 anni ciascuno per Antonio Bruno e Antonio Della Ventura accusati. Invocati anche 6 anni per Alessandra Golino, compagna di Salvatore Belforte e nuora del boss Domenico, accusata di aver partecipato insieme alla suocera alle estorsioni effettuate sul territorio di Marcianise nel Natale di 3 anni fa.

 

 

Da sinistra: Domenico Belforte e Maria Buttone e in basso la vittima Angela Gentile; al centro: Antonio Bruno e Antonio Della Ventura; a destra Alessandra Golino