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Pentiti incastrano Della Valle, l’ombra del clan sul racket della distribuzione

Capua. E’ Antonio Della Valle il personaggio cruciale dell’inchiesta che ha portato oggi all’arresto di 4 persone ed alla notifica del provvedimento di obbligo di dimora e obbligo di firma per tre. Della Valle, considerato dalla Dda uno dei personaggi di maggiore spessore criminale presente a Capua e a piede libero fino alla cattura di oggi è l’unico dei 7 indagati ai quali è contestata sia la tentata estorsione aggrava dal metodo mafioso che l’associazione per delinquere finalizzata al contrabbando di tabacchi lavorati esteri.

Del primo reato risponde insieme al nipote, Giuseppe Della Valle: si tratta dell’imposizione delle proprie bevande a un campo di calcetto di San Tammaro. Un tentativo non andato a buon fine ma per il quale viene contestato l’articolo 7, ossia il metodo mafioso, alla luce dei precedenti dei Della Valle, arrestato due volte nell’ambito di blitz anticamorra (uno dei quali per l’imposizione dei prodotti ortofrutticoli) e condannato in via definitiva per reati mafiosi, anche se stamattina, al momento dell’arrivo dei carabinieri di Santa Maria Capua Vetere era libero.

 

Dopo l’arresto per contrabbando del 4 dicembre, gli erano stati revocati gli arresti domiciliari. Decisivo anche il contributo dei pentiti che hanno delineato Della Valle e ripercorso vicende per le quali era finito sotto indagine.  Gli altri quattro indagati rispondono invece della questione del contrabbando. Tra di loro ci sono anche il figlio e una parente dell’arrestato, che però sono liberi in quanto è stata notificata una delle misure alternative (obbligo di firma o di dimora). Indagata a piede libero un’ottava persona anche lei donna.