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Dossier choc degli 007: “Trenta dell’Isis sono nel Casertano”

Caserta. Mourad Sadaoui non sarebbe un caso isolato. Le rotte sempre impervie e poco visibili del terrorismo internazionale di matrice islamica sembrano congiungersi proprio nella zona di Terra di Lavoro. Secondo un dossier dell’intelligence, a cui fa riferimento l’edizione odierna de “Il Mattino”, ci sarebbero almeno trenta soggetti collegati all’Isis in provincia di Caserta.

Un elenco riservato di cui fanno parte algerini, marocchini, un nigeriano e uno yemenita. Fino a questo momento il centro nevralgico dell’infiltrazione islamica nel Casertano era stato individuato nell’agro aversano, soprattutto nell’area intorno alla moschea di San Marcellino. Non è un caso che molte indagini siano partite proprio da quell’area, scoprendo poi affari collaterali, come quello della falsificazione di documenti.

Invece il blitz di venerdì scorso, nel quale la Digos ha individuato e fermato Mourad Sadaoui sembra aver creato un nuovo fronte, quello dell’area a cavallo tra le due province, compresa tra i territori di San Felice a Cancello, Acerra e Maddaloni. In questa zona potrebbero esserci diversi elementi della rete di protezione che ha consentito al foreign fighter radicalizzatosi in Siria di rientrare in Italia.

Oggi, proprio per il 45enne, è un giorno decisivo: sarà sentito dal gip in un primo interrogatorio, al termine del quale potrebbero essere avviate anche le pratiche per l’estradizione. Mourad Sadaoui è ora recluso nel carcere di Santa Maria Capua Vetere.