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Sfuggì al maxi blitz, ricercato si consegna

Caserta. Adesso all’appello non manca più nessuno. Ieri pomeriggio si è consegnato anche l’ultimo indagato al quale doveva ancora essere notificata l’ordinanza del gip Piccirillo relativa a spaccio e voto di scambio.

Paolo Cinotti, 34 anni, si è infatti presentato alla caserma di via Laviano per consegnarsi. A riferirlo è l’edizione odierna di Cronache. L’uomo, coinvolto nell’inchiesta per possesso e spaccio di hashish è stato rinchiuso nel carcere di Santa Maria Capua Vetere: la sua irreperibilità è durata meno di tre settimane. Cinotti si trovava al Nord al momento del blitz dei carabinieri.

 

Il filone dello spaccio

Nel corso delle indagini sul voto di scambio e sul conto di CAPONE Agostino, è emerso come lo stesso fosse anche coinvolto nell’attività di spaccio di sostanze stupefacenti su Caserta ed ambisse a divenire l’unico fornitore per gli spacciatori al dettaglio di Caserta. Dalle intercettazioni emergeva infatti che CAPONE aveva ottenuto a credito, grazie all’intermediazione di DE LUCA Mario, una significativa partita di stupefacente del tipo cocaina da malavitosi dell’agro aversano, finalizzata all’approvvigionamento di altri spacciatori al dettaglio del capoluogo, identificati in PALMIERI Rosario, NOVELLI Roberto, SANTORO Modestino, VECCHIARIELLO Salvatore e GUALTIERI Giovanni.

L’obbiettivo di CAPONE Agostino era chiaramente quello di ottenere il controllo delle piazze di spaccio di Caserta, sfruttando la sua stabile appartenenza al clan camorristico dei Belforte e la sua ascesa criminale come referente del clan su Caserta. Tale ambizione di accreditarsi come referente dello spaccio nel capoluogo, naufragava a causa delle difficoltà incontrate da CAPONE nell’onorare il debito contratto con i suoi fornitori, i quali, spazientiti dai continui ritardi, arrivarono persino a prelevarlo da casa sua e a trattenerlo in una località sconosciuta fino al pagamento di parte del debito.