SAN CIPRIANO D’AVERSA/SAN TAMMARO. A quasi un anno dall’arresto arriva il verdetto di primo grado l’imprenditore sanciprianese Francesco Diana, fratello dell’ex assessore Orlando Diana. L’uomo è andato a processo con rito abbreviato per detenzione illegale di arma da fuoco. Il gup Dello Stritto gli ha comminato una condanna soft: un anno e 2 mesi di reclusione (sotto il limite dei 2 per la pena sospesa, ndr) a fronte dei 3 anni e 9 mesi chiesti dal procuratore generale.
Nell’interrogatorio Diana aveva ammesso il possesso delle armi dicendo di averle prese per paura di attentati: la sua azienda bufalina di località Carditello a San Tammaro era stata in passato vittima dei raid.
Le tre pistole, una con matricola abrasa e due di probabile provenienza illecita, oltre ad una vecchia lupara, sono state sequestrate dalla Polizia di Stato al 45enne Francesco Diana, titolare di un’azienda bufalina situata a San Tammaro.
Diana era così finito agli arresti domiciliari per detenzione abusiva di armi da fuoco. Il blitz è stato effettuato dagli investigatori della Squadra Mobile di Caserta, che con il nucleo cinofilo hanno fatto irruzione nell’azienda di Diana, e dopo un’attenta perquisizione, hanno rinvenuto le due pistole in una busta di plastica nascosta in una intercapedine, e poco dopo il fucile a canne mozze smontato. Il 45enne è fratello dell’ex assessore del comune di San Cipriano d’Aversa Orlando Diana.
Le indagini della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, da ultimo in quella sulle cooperative sociali, ed è inoltre cognato del pentito del clan Zagaria Michele Barone; parentele di peso che in passato potrebbero avergli procurato qualche problema, come avvenne il 30 luglio scorso, quando andò a fuoco il fienile dell’azienda di Diana, che denunciò l’episodio.