
Già, il vitalizio!
Il giorno dell’accoglienza dei consiglieri eletti in Regione ho scoperto che, sebbene siano stati “aboliti” e non si chiamino più così (ma più correttamente oggi si parla di indennità a carattere differito), ogni consigliere regionale in Campania ha diritto ad un’integrazione economica al compimento dei 65 anni di età. Oltre alla normale pensione per cui ha versato i contributi. Anche se fa una sola legislatura. Cioè anche se ha lavorato solo 5 anni.
Personalmente lo trovo un privilegio inaccettabile.
Faccio parte di una generazione che vive il futuro come una preoccupazione, che non ha mai avuto un “privilegio di classe” e che teme che non avrà nemmeno una pensione. Quelli della mia generazione non riescono a pagarsi un mutuo tutto loro, nonostante lavorino. Non riescono a mettere al mondo un figlio senza preoccupazioni economiche. Non riescono a fare pace con l’ansia.
Come potrei essere credibile se accettassi di risolvere il problema della “mia pensione” e non quello di migliaia di altri come me?
La frase che mi sono sentito ripetere più spesso in questi giorni, dopo l’elezione, è: “Promettici di non cambiare. Rimani sempre te stesso”.
L’ho scritto nel mio libro. Ora lo sto facendo.
Dobbiamo cambiare la politica, prima di cambiare le politiche.
Farò di tutto per essere fedele a questa promessa.
Lo so, è ancora poco, ma cominciamo da qui.

