
Castel Volturno. Si è conclusa con una piena assoluzione la vicenda giudiziaria che vedeva coinvolto T.E., residente a Castel Volturno, accusato di essere un presunto “truffatore seriale” attivo nel commercio online. L’uomo era finito sotto processo con le accuse di truffa aggravata e sostituzione di persona, ipotesi formulate sulla base di un’informativa che lo indicava come ideatore di un sistema volto a raggirare acquirenti sul web.
Secondo quanto ricostruito dall’accusa, il meccanismo contestato prevedeva l’utilizzo della partita IVA e dei dati societari di un’ignara ditta per pubblicizzare, su un portale internet, la vendita di sacchi di pellet a prezzi vantaggiosi. Le persone interessate avrebbero effettuato il pagamento tramite bonifico bancario, ma – sempre secondo la ricostruzione investigativa – dopo aver incassato l’importo il venditore sarebbe sparito senza spedire la merce. Decine le presunte vittime che, credendo di aver concluso un acquisto conveniente, si sarebbero ritrovate senza prodotto e senza possibilità di contattare il venditore.
La Procura, ritenendo solida la ricostruzione accusatoria, aveva chiesto per T.E. la condanna a un anno e sei mesi di reclusione, sostenendo che gli elementi raccolti confermassero la sua responsabilità.
La difesa – rappresentata dall’avvocato Salvatore Gionti – ha invece smontato passo dopo passo il quadro probatorio, evidenziando incongruenze, mancanza di collegamenti diretti e totale assenza di elementi certi che potessero ricondurre con sicurezza all’imputato l’intera attività fraudolenta. Durante il dibattimento sono emerse lacune nell’identificazione dell’autore materiale delle operazioni online e nel tracciamento reale dei movimenti economici.
Al termine dell’istruttoria, il Tribunale ha accolto integralmente le argomentazioni difensive, pronunciando un’assoluzione con la formula piena: “per non aver commesso il fatto”. Una decisione che chiude un procedimento complesso e ribalta completamente l’impostazione accusatoria.

