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Dal 12 novembre chi visita i siti VM18 deve verificare la maggiore età: come funziona

sito vm18 adulti

NAZIONALE – Navigare sui siti per adulti non sarà più immediato. A partire dal 12 novembre 2025, in Italia entrerà in vigore un nuovo sistema di verifica dell’età obbligatorio, introdotto dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM), per impedire ai minori di accedere a contenuti che di regola non potrebbero essere accessibili.

L’iniziativa, che riguarderà circa 50 piattaforme VM18, rappresenta una svolta nella regolamentazione digitale e allinea il nostro Paese a quanto già avviene in altre nazioni europee come Francia e Regno Unito.

Il nuovo sistema prevede che ogni utente debba passare attraverso una “terza parte certificata”, ad esempio una banca, un operatore telefonico o un’azienda accreditata, incaricata di accertare la maggiore età.

Una volta verificata l’identità, l’ente rilascerà un codice univoco temporaneo che consentirà l’accesso ai siti per adulti.
Il controllo dovrà essere effettuato ogni volta che si tenta di entrare in un portale soggetto alla verifica.

Per evitare qualunque rischio legato alla privacy, AGCOM ha previsto un meccanismo di “doppia anonimizzazione”.
In pratica il sito VM18 saprà solo che l’utente è maggiorenne, senza conoscerne l’identità e la terza parte che effettua il controllo non saprà su quale sito l’utente intenda accedere.

I due dati, quindi, non vengono mai incrociati. Una scelta pensata per tutelare la riservatezza degli utenti e prevenire fughe di informazioni sensibili.

Le piattaforme che non adotteranno il sistema entro i termini stabiliti rischiano sanzioni fino a 250.000 euro. L’AGCOM monitorerà l’applicazione della misura e potrà intervenire in caso di violazioni o tentativi di elusione.

Il modello italiano prende spunto da quello già in uso in Francia, dove la verifica è obbligatoria dal 2023, e nel Regno Unito, dove si utilizza anche un metodo di riconoscimento tramite selfie o documento d’identità.
L’impatto, almeno all’estero, è stato significativo: i siti per adulti hanno registrato un calo del 77% del traffico dopo l’introduzione della norma.

Se da un lato la misura è stata accolta positivamente per il suo obiettivo di proteggere i minori, dall’altro emergono perplessità sulla praticità e sull’efficacia del sistema. C’è chi teme una burocratizzazione dell’accesso ai contenuti digitali e chi solleva dubbi sulla sicurezza dei dati personali.

Inoltre, non si esclude che molti utenti possano ricorrere a VPN o piattaforme alternative per aggirare il blocco, come già avvenuto in altri Paesi.

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