
MONDRAGONE. Un guasto elettrico ha provocato il rogo che ha completamente distrutto la sistemazione di fortuna in cui si rifugiava Pietro Cascarino, l’uomo accusato di aver travolto e ucciso il 16enne Luigi Daniele Petrella lo scorso 27 giugno, pochi giorni dopo essere uscito di prigione.
La struttura, una baracca abusiva situata lungo la strada provinciale tra Mondragone e Falciano del Massico, è andata in cenere nel pomeriggio del 2 luglio. A innescare l’incendio sarebbe stato un collegamento irregolare alla rete elettrica pubblica, realizzato per alimentare l’impianto della baracca.
Le fiamme si sono propagate proprio mentre nella cittadina si stava per tenere il corteo funebre del giovane Luigi, che viaggiava in scooter quando è stato investito da un’auto pirata. Al volante, secondo le accuse, c’era proprio Cascarino, fratello del collaboratore di giustizia Giovanni Cascarino, legato alla criminalità organizzata locale.
Sul luogo del rogo sono intervenuti prontamente i vigili del fuoco del distaccamento di Mondragone, affiancati dai carabinieri, che hanno escluso da subito l’ipotesi di un atto doloso legato a vendette o ritorsioni.
Nonostante le tensioni per la tragedia che ha colpito la comunità, al momento l’incendio viene considerato un incidente legato all’impianto abusivo, senza collegamenti diretti con la morte del giovane. Le forze dell’ordine proseguono con le indagini per accertare ogni dettaglio.