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Morte della piccola Aurora: sentiti in aula la nonna e gli operatori sanitari

Santa Maria a Vico. Continua il processo a carico di Emanuele Savino e della moglie Anna Gammella, i due genitori accusati della morte della loro figlia neonata, il 2 settembre del 2023 a Santa Maria a Vico.

La bimba, Aurora, fu trovata senza vita nella sua culla nell’appartamento dove viveva coi suoi genitori, sotto accusa dopo le indagini svolte dai carabinieri, e proprio grazie a tali indagini, i due coniugi sono stati arrestati il 14 novembre 2023.

La neonata aveva solo 45 giorni. I sanitari che sono subito corsi sul posto, hanno trovato la presenza di bruciature e di lacerazioni sull’addome, gambe e piedini della piccola. I genitori hanno cercato di sviare le indagini affermando che la loro figlia si era scottata durante il bagno della sera precedente. Scusa che non ha convinto gli inquirenti che hanno proseguito.

Grazie proprio alle indagini, è stato possibile ricostruire un quadro indiziario a carico dei due genitori, anche grazie alle chat estrapolate dai loro cellulari sequestrati subito dopo il decesso della bimba.

Tali chat, uniti ai rilievi eseguiti dei carabinieri della compagnia di Maddaloni, insieme alle varie testimonianze e al referto dell’esame autoptico, hanno portato all’accusa contro i due genitori per maltrattamenti e infanticidio.

E ciò ha portato ad un processo contro i due.  Stamattina, a Santa Maria Capua Vetere, si è tenuta l’udienza in Corte d’Assise, e durante il processo, sono stati ascoltati tutti gli operatori del 118, i medici e il medico rianimatore, gli infermieri e l’autista del mezzo di soccorso, ovvero tutti gli operatori sanitari quelli che sono intervenuti dopo il drammatico evento.

Oltre a loro, è stata ascoltata anche la nonna della piccola Franca Rivetti. La prossima udienza si terrà il 23 settembre in cui verrà ascoltato il consulente informatico e in tale occasione saranno depositate anche le conversazioni ambientali all’interno del carcere e le varie intercettazioni, come la trascrizione dei messaggi sui cellulari. Oltre al consulente saranno ascoltati i carabinieri che hanno lavorato al caso.

I genitori sono difesi dagli avvocati Carlo Perrotta e Davide Pascarella.

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